(AGENPARL) - Roma, 21 Ottobre 2025Il settore dell’orologeria svizzera registra una significativa battuta d’arresto. A settembre, le esportazioni di orologi dalla Svizzera sono diminuite del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo un valore complessivo di 2 miliardi di franchi svizzeri (2,5 miliardi di dollari USA). La causa principale è l’imposizione da parte degli Stati Uniti di una tariffa del 39% sulle importazioni svizzere, misura che ha colpito duramente il più grande mercato mondiale per gli orologi di lusso.
Secondo la Federazione dell’industria orologiera svizzera (FH), il calo è stato determinato principalmente da un crollo del 55% delle esportazioni verso gli Stati Uniti, che ha neutralizzato la crescita registrata in molti altri mercati. Si tratta del secondo mese consecutivo di flessione delle vendite verso gli USA, dopo l’aumento di luglio, quando diversi produttori avevano anticipato spedizioni per accumulare scorte in vista dell’entrata in vigore dei dazi.
Le nuove tariffe — le più alte mai imposte a un Paese sviluppato dagli Stati Uniti — hanno colpito duramente i giganti del settore come Richemont e Swatch Group, ma anche marchi indipendenti di alta gamma come Audemars Piguet, Patek Philippe e Rolex.
Sui mercati finanziari, le azioni Swatch hanno perso fino al 2,4% nelle prime contrattazioni a Zurigo, mentre Richemont è rimasta pressoché invariata. Tuttavia, il comunicato della FH evidenzia che escludendo l’impatto del mercato statunitense, le esportazioni di orologi svizzeri sarebbero aumentate del 7,8% nel mese di settembre.
I modelli in acciaio hanno subito il calo più marcato (-3,8%), mentre le spedizioni di orologi di lusso sopra i 3.000 franchi e quelli economici sotto i 500 franchi sono entrambe diminuite. In controtendenza, le vendite di orologi di fascia media sono cresciute del 4,2%.
Sul fronte politico, il governo svizzero è impegnato in trattative con Washington per ridurre o eliminare i dazi. Tuttavia, le prospettive restano incerte. Nonostante il Segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick avesse dichiarato lo scorso mese che gli USA “probabilmente concluderanno un accordo con la Svizzera”, non si sono ancora registrati progressi concreti nei negoziati.