
(AGENPARL) – Tue 21 October 2025 COMUNICATO STAMPA ACLI BOLOGNA
“I NUOVI POVERI. UN’INDAGINE SULLA POVERTÀ A BOLOGNA”
Il nuovo documentario di Stefano Ferrari racconta le fragilità invisibili della città
Bologna, 21/10/2025 – Un viaggio crudo e necessario tra le pieghe più nascoste della città. È questo il cuore pulsante di “I nuovi poveri. Un’indagine sulla povertà a Bologna”, il nuovo documentario firmato dal regista Stefano Ferrari e commissionato dalle ACLI di Bologna.
Girato tra le strade della città, nei centri Caritas, negli ambulatori per i senza dimora e nei luoghi dove si curano le ferite dell’indigenza quotidiana, il documentario dà voce a chi spesso non ne ha: uomini e donne che, pur lavorando, dormono per strada; famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese; persone che, pur avendo una casa, non possono permettersi un imprevisto.
Attraverso interviste toccanti e testimonianze dirette, il film raccoglie le voci di realtà che ogni giorno operano in prima linea contro la povertà: tra le altre, Caritas, Antoniano, Comunità di Sant’Egidio, Servizio Myriam, Porticina della Provvidenza, ASP Bologna, ambulatorio Biavati, le ACLI stesse, oltre a figure istituzionali come l’Assessora al Welfare del Comune di Bologna, Matilde Madrid.
“Questo documentario nasce dall’urgenza di raccontare una povertà che non è più solo marginale, ma che riguarda sempre più persone comuni, famiglie, lavoratori, giovani e anziani – spiega la Presidente delle Acli, Chiara Pazzaglia –. Abbiamo voluto restituire uno sguardo umano, diretto, senza filtri, su una realtà che ci riguarda tutti”.
Il documentario sarà presentato in anteprima venerdì 24 ottobre alle 21 presso il Circolo Acli San Tommaso D’Aquino, in via San Domenico 1 a Bologna
(link per prenotarsi: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdnmQCBBvNqzPb3myD1bwd0GK2nIzMO13E11NzbxkWM2dM_Ug/viewform),
con la partecipazione del regista, dei rappresentanti delle associazioni coinvolte e delle istituzioni cittadine.
Un’opera che scuote, interroga e invita a riflettere sul significato di povertà oggi, in una città che si scopre più fragile e diseguale di quanto appaia.