
(AGENPARL) – Tue 21 October 2025 Presentato a Montereale il documento nazionale dedicato alle
politiche per le terre alte. Criticit? in Friuli Venezia Giulia
per lo spopolamento, bene invece agricoltura e turismo
Montereale Valcellina, 21 ott – “Uno strumento che ci permette
di avere una visione d’insieme della montagna a livello
nazionale, i cui dati servono per definire le principali sfide e
suggerire gli interventi prioritari da attuare per accrescerne il
valore e superare il paradigma dello svantaggio. Il Friuli
Venezia Giulia mette in luce le sue difficolt? sotto il profilo
dello spopolamento, ma bene si comporta bene nel settore
dell’agricoltura e del turismo”.
Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle Risorse
agroalimentari, Stefano Zannier, intervenendo al convegno
dedicato alla presentazione del Libro bianco sulla montagna,
redatto da UNIMONT (Universit? Statale di Milano) per la
Presidenza del Consiglio, nel quale si analizzano i territori
montani italiani sotto i profili territoriale, socioeconomico,
ambientale e normativo, individuando criticit? e possibili
soluzioni. “La presentazione di questo documento nella nostra
regione – ha detto l’esponente dell’esecutivo Fedriga – ? un
riconoscimento che ci onora e che al tempo stesso ci
responsabilizza, perch? ci invita a riflettere sul valore delle
politiche per le terre alte all’interno di una visione
complessiva del Paese”.
L’iniziativa, alla presenza di amministratori locali e
rappresentanti istituzionali, ha visto la partecipazione di
esperti che da anni studiano i fenomeni legati alla montagna.
Zannier ha evidenziato come la forza del Libro bianco risieda
nella possibilit? di utilizzare metodologie condivise e univoche,
capaci di restituire un quadro d’insieme pur riconoscendo la
diversit? dei singoli territori. Secondo l’assessore, la
riflessione deve partire da una prospettiva ampia. “Guardare
esclusivamente al dettaglio di singoli ambiti territoriali
rischia di farci perdere la visione d’insieme. Serve invece un
quadro unitario, capace di tenere conto delle differenze
oggettive tra i vari sistemi montani ma anche di individuarne i
tratti comuni”.
Zannier ha ricordato che tali differenze non sono soltanto di
carattere orografico o ambientale, ma anche culturale e sociale.
“Le comunit? montane si sono evolute in modo diverso, adattandosi
a contesti specifici. Il Libro bianco mette in evidenza queste
diversit?, mostrando chiaramente come non esista un modello unico
di montagna”. Un altro aspetto richiamato riguarda il rapporto
tra pianura e montagna: “Le dinamiche di spopolamento hanno
colpito in maniera pesante i territori montani, portando spesso
altri a pensare che possano essere gestiti come semplici luoghi
di svago o secondo schemi definiti da chi non li vive. ? un
errore che dobbiamo evitare: la montagna non ? un parco giochi,
ma un ecosistema umano e ambientale che deve poter contare sulla
propria popolazione per definire regole e prospettive di
sviluppo”.
In conclusione, Zannier ha evidenziato un punto cruciale: “Senza
la presenza dell’uomo, i territori montani diventeranno certo
spazi naturali, ma privi di gestione. ? invece la comunit? che li
abita a garantire la sostenibilit? e la cura del paesaggio,
valori che vanno preservati e sostenuti con strumenti adeguati”.
Secondo i dati Istat, dal Libro bianco emerge che i comuni
montani sono 2.487 (circa il 35% del territorio nazionale). Le
principali problematiche riguardano spopolamento, invecchiamento
demografico e calo delle imprese, con forti differenze regionali:
dallo studio emerge come il Friuli Venezia Giulia stia vivendo
una situazione critica, con un -11% di residenti montani in dieci
anni e un forte squilibrio rispetto al resto della regione.
Sul piano economico, il Libro bianco evidenzia come negli ultimi
dieci anni le imprese montane siano diminuite pi? della media
nazionale, soprattutto nei settori tradizionali, mentre cresce il
terziario avanzato. In agricoltura si registra un calo contenuto
(-5,8% contro l’11,3% nazionale), con dati positivi per il FVG
(+6,7%). Nel turismo, invece, le montagne alpine – tra cui Valle
d’Aosta, Trentino-Alto Adige e FVG – evidenziano buone
performance in termini di posti letto, arrivi e presenze.
ARC/AL/gg
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