
(AGENPARL) – Mon 20 October 2025 L’aumento della tassazione sulle locazioni brevi dal 21 al 26 per cento, previsto nella bozza della Legge di Bilancio 2026, colpisce anche chi loca un solo immobile. Una misura che, secondo Confabitare, associazione proprietari immobiliari, potrebbe indebolire il mercato senza produrre benefici per l’abitare.
“È un cambiamento sostanziale, perché colpisce anche i piccoli proprietari: persone che mettono in locazione la casa ereditata o l’alloggio in cui non risiedono, per riuscire a coprire le spese fiscali, sostenere i costi di manutenzione e garantirsi un piccolo reddito aggiuntivo, invece di doverci solo pagare le tasse”.
“Colpire chi loca per brevi periodi non significa automaticamente aiutare chi cerca casa – spiega Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare -. La maggior parte dei piccoli proprietari sceglie la formula turistica per tutelarsi da morosità, burocrazia e incertezze. Aumentare la tassazione non risolve questi problemi: indebolisce la fiducia e rischia di far uscire dal mercato migliaia di abitazioni, che i proprietari potrebbero non locare per paura di problemi peggiori e di un sistema sempre più sfavorevole”.
La nuova norma, che elimina la riduzione introdotta lo scorso anno per chi locava un solo immobile, si applicherà anche ai privati e agli intermediari. Parallelamente, la manovra proroga al 2026 la possibilità per i Comuni turistici e le città d’arte di aumentare l’imposta di soggiorno fino a 7 euro al giorno. “Si tratta di un ulteriore appesantimento che finisce per gravare, indirettamente, su proprietari e viaggiatori, riducendo la competitività dell’offerta italiana rispetto ad altri Paesi europei” osserva Zanni.
Confabitare ricorda che le locazioni brevi sono una parte strutturale dell’economia urbana e del sistema turistico: hanno favorito la riqualificazione di migliaia di immobili e sostenuto la ripresa post-pandemia. “Il problema non è la locazione breve – aggiunge Zanni – ma l’assenza di una politica della casa capace di coniugare tutela e convenienza. Servono strumenti di fiducia reciproca: garanzie contro la morosità, tempi certi nei contenziosi, incentivi fiscali stabili e regole proporzionate alla dimensione dell’attività.” Confabitare invita quindi il Governo a un approccio pragmatico, che riconosca il ruolo sociale dei proprietari nella tenuta del mercato abitativo.
Dice Zanni in concludione: “Bisogna smettere di trattare il proprietario come un soggetto privilegiato da tassare o limitare, invece che come parte della soluzione. I proprietari immobiliari non sono un problema da gestire, ma un alleato della politica sociale che va messo nelle condizioni di agire con fiducia e trasparenza”. Temi che saranno approfonditi durante la Convention Nazionale di Confabitare, in programma a Bologna il 28 e 29 novembre, dedicata proprio all’equilibrio tra turismo e residenza e alle nuove sfide dell’abitare.