
(AGENPARL) – Mon 20 October 2025 COMUNICATO STAMPA
AFFRESCHI MUSICALI A PALAZZO FAVA
Mercoledì 22 ottobre a Palazzo Fava la seconda delle conversazioni-concerto organizzate da Musica Insieme, che anticipano l’apertura della mostra MICHELANGELO E BOLOGNA promossa dalla Fondazione Carisbo e prodotta da Opera Laboratori nell’ambito del progetto Genus Bononiae.
PALAZZO FAVA
Via Manzoni, 2 – Bologna
Mercoledì 22 ottobre, ore 18.30
Gli occhi miei vaghi delle cose belle
Da Michelangelo a Britten:
canti d’amore attraverso i secoli
DIEGO TRIPODI relatore
MARK MILHOFER tenore
MARCO SCOLASTRA pianoforte
Letture a cura della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”
Disponibili a questo link le foto dei protagonisti (https://drive.google.com/drive/folders/1ZjMGx1OB5eamNSqx7J9VtmKan4_T9_Sq?usp=sharing)
Mercoledì 22 ottobre alle 18,30 a Palazzo Fava la seconda delle conversazioni-concerto organizzate da Musica Insieme, che anticipano l’apertura della mostra MICHELANGELO E BOLOGNA promossa dalla Fondazione Carisbo e prodotta da Opera Laboratori nell’ambito del progetto Genus Bononiae.
Dopo il successo del primo incontro, le sale storiche di Palazzo Fava accolgono il secondo concerto, Gli occhi miei vaghi delle cose belle – Da Michelangelo a Britten: canti d’amore attraverso i secoli.
Protagonisti della serata saranno il tenore Mark Milhofer e il pianista Marco Scolastra, interpreti di riferimento del repertorio del Novecento, il cui ultimo album (Brilliant Classics 2025) dedicato alle musiche su testi di Michelangelo ha riscosso unanimi consensi di critica e pubblico.
Fra gli oltre trecento Sonetti scritti da Michelangelo, che accanto alla professione di scultore, pittore e architetto praticava con grande perizia anche l’arte poetica, sette sono stati scelti da Benjamin Britten nel 1940, quando appena ventisettenne compose i Seven Sonnets op. 22. Ad accomunare la scelta dei versi è il tema dell’amore fisico e spirituale. La dedica, To Peter, ovvero il tenore Peter Pears, suo compagno di vita e interprete prediletto della musica del compositore, evidenzia l’aspetto intimo e privato del lavoro, che venne eseguito per la prima volta in pubblico il 23 settembre 1942 alla Wigmore Hall di Londra, tenendo così a battesimo non solo il primo lavoro mai scritto da Britten espressamente per il suo compagno, ma anche l’unica “opera musicale” in lingua italiana del compositore.
Britten ricorre a Michelangelo ammirandone la concezione amorosa – che si rivolgeva perlopiù al gentiluomo romano Tommaso de’ Cavalieri – filtrata attraverso il neoplatonismo di uno dei suoi maestri, il filosofo Marsilio Ficino; un amore non solo carnale, dunque, ma innanzitutto quello di un’anima verso un’altra anima, fedele alla tesi che attraverso la bellezza della persona amata si manifesterebbe appunto la bellezza di Dio. Al pari di Michelangelo, Britten stesso si divideva fra aspirazione alla purezza e tentazione della carne, e i suoi Seven Sonnets ne rappresentano la trasfigurazione più attraente e riuscita.
Un secolo prima, nei suoi artistici pellegrinaggi fra Italia e Svizzera, Franz Liszt dedica Il Pensieroso alla statua scolpita da Michelangelo per la tomba di Lorenzo e Giuliano dei Medici a Firenze, nella chiesa di San Lorenzo. È un tema di marcia funebre che si ripete in forma ossessiva, tenendo presente la quartina scritta dallo stesso Michelangelo, che dice: «Caro m’è il sonno, e più l’essere di sasso / Mentre che ’l danno e la vergogna dura. / Non veder, non sentir m’è gran ventura; / Però non mi destar, deh! parla basso!».
Con l’introduzione di Diego Tripodi, pianista e compositore (oltre che appassionato divulgatore attraverso i podcast A note spiegate ideati per la Regione Emilia-Romagna), scopriremo quindi come Michelangelo non abbia mai smesso di ispirare i musicisti attraverso i secoli, e ne ascolteremo due fra gli esempi più significativi grazie alla maestria del pianista Marco Scolastra, specialista del repertorio otto-novecentesco, e del tenore Mark Milhofer, interprete di riferimento del repertorio vocale di Britten. La voce di un giovane attore della Scuola di Teatro “Galante Garrone” consentirà inoltre di apprezzare i sonetti michelangioleschi nella loro versione “parlata”, evidenziando anche la sensibilità poetica e il gusto per la materia sonora del loro autore.
Il ciclo Affreschi musicali a Palazzo Fava accompagna il pubblico verso la mostra “Michelangelo e Bologna”, in apertura il 14 novembre 2025, nel 550° anniversario della nascita di Michelangelo Buonarroti.
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INFO BIGLIETTI
Intero € 15 – ridotto € 10 per Under 35, Abbonati Musica Insieme, iscritti Università Primo Levi e soci Circolo Universitario CUBO, possessori biglietto di una sede Genus Bononiae
(San Colombano, Palazzo Fava, Santa Maria della Vita – acquistati entro i 7 gg antecedenti il concerto), titolari Card Cultura e Bologna Welcome Card.
Biglietti in vendita online (https://www.vivaticket.com/it/ticket/affreschi-musicali-a-palazzo-fava-gli-occhi-miei-vaghi-delle-cose-belle-da-michelangelo-a-britten-canti-d-amore-attraverso-i-secoli/282086) e nei punti vendita del circuito Vivaticket, e nel giorno del concerto presso la Biglietteria di Palazzo Fava
a partire dalle 17.30.
Infine, la Caffetteria di Palazzo Fava, per quella serata, offrirà la possibilità di usufruire di un 10% di sconto sull’aperitivo a tutti coloro che presenteranno in cassa il biglietto del concerto.
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PROGRAMMA
PALAZZO FAVA
Via Manzoni, 2 – Bologna
Mercoledì 22 ottobre, ore 18.30
Gli occhi miei vaghi delle cose belle
Da Michelangelo a Britten:
canti d’amore attraverso i secoli
DIEGO TRIPODI relatore
MARK MILHOFER tenore
MARCO SCOLASTRA pianoforte
Letture a cura della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”
FRANZ LISZT
(1811-1886)
Da Années de pèlerinage – Deuxième Année: Italie P 161 (1846-49):
Il pensieroso per pianoforte
BENJAMIN BRITTEN (1913-1976)
Seven Sonnets of Michelangelo op. 22 (1940)
per tenore e pianoforte
Sonetto XVI: “Sì come nella penna” – Tempo giusto
Sonetto XXXI: “A che più debb’io mai” – Con moto appassionato
Sonetto XXX: “Veggio co’ bei vostri occhi” – Andante tranquillo
Sonetto LV: “Tu sa’ ch’io so” – Poco presto ed agitato
Sonetto XXXVIII: “Rendete a gli occhi miei” – Allegretto quasi una serenata
Sonetto XXXII: “S’un casto amor” – Vivace
Sonetto XXIV: “Spirto ben nato” – Largo
Durata: 60 minuti circa senza intervallo
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