
(AGENPARL) – Mon 20 October 2025 LEGGE DI BILANCIO: BRUNETTA, PIÙ LUCI CHE OMBRE
“Il governo Meloni sta portando a termine con successo il Pnrr, sia sul lato delle riforme sia sull’utilizzo al meglio dei fondi europei; deve però agire dentro i binari del nuovo Patto di stabilità, rispettando gli obiettivi e il sentiero dei negoziati con la Commissione europea. Da qui la prudenza come virtù che ispira il ministro Giorgetti, che gli ha consentito di respingere al mittente molte richieste che sono pervenute dai partiti che compongono la maggioranza. Tra le sfide esterne deve prendere parte al potenziamento del sistema di difesa e sicurezza europeo, emancipato dallo scudo statunitense. La Legge di Bilancio per il 2026 rispecchia questa prudenza e al contempo mette insieme un pacchetto di misure che vanno in direzione di una maggiore equità e di aiuto alla crescita. Dal lato dell’equità c’è sicuramente la riduzione di due punti dell’aliquota Irpef prima al 35%, che allevia la pressione fiscale su una parte rilevante di contribuenti, quelli appartenenti al ceto medio, più colpiti dall’innalzamento della pressione fiscale dovuto all’inflazione (fiscal drag). Come nel recente passato, è una manovra particolarmente attenta al lavoro. Senza cedere alla tentazione di finte scorciatoie (salario minimo legale e intervento sulla rappresentanza), il governo ha inteso contemporaneamente incoraggiare il rinnovo dei contratti collettivi nazionali – che garantiscono la difesa del potere di acquisto – e il contrasto al lavoro povero mediante la tassazione piatta (5%) sugli incrementi tabellari derivanti dai rinnovi contrattuali stipulati nel 2025 e 2026, fino a 28.000 euro (ossia la platea di lavoratori esclusa dallo sconto di aliquota Irpef)”. Così il presidente del CNEL in un editoriale pubblicato oggi su La Stampa.
Ufficio Stampa
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