
(AGENPARL) – Mon 20 October 2025 L’Italia al palo nella prevenzione per il tumore del colon-retto
L’allarme del neo presidente SIED Giuseppe Galloro:
23mila decessi all’anno, servono più diagnosi precoci
Comunicato Stampa
“In Italia ogni 25 minuti abbiamo un decesso per il tumore del colon-retto, uno dei ‘big killer’ di ambito oncologico se non diagnosticato in tempo. Ecco che migliorare lo stato dell’arte molto scadente sulle adesioni agli screening di prevenzione sarà uno dei punti fondamentali dell’impegno della SIED nei prossimi tre anni”. Così Giuseppe Galloro, professore ordinario di Chirurgia generale all’Università Federico II di Napoli e neo presidente della SIED, la Società Italiana di Endoscopia Digestiva, annuncia una delle principali linee guida del suo mandato triennale da presidente.
Un impegno che sarà tenuto a battesimo a Palermo dal 22 al 24 ottobre nel corso del tradizionale appuntamento annuale con il Corso SIED (dedicato quest’anno all’endoscopia operativa e all’importanza dei network) che radunerà nei Cantieri culturali alla Zisa del capoluogo siciliano alcuni dei massimi esperti dell’endoscopia digestiva, anche di livello internazionale, come Yutaka Saito, direttore della divisione di Endoscopia digestiva del National Cancer Center Hospital di Tokyo e professore di Gastroenterologia alla Tokyo Medical University, il più importante esperto mondiale di tecniche di diagnostica avanzata e di resezioni dei tumori precoci del colon-retto.
I dati con cui il presidente Galloro presenta il tema dell’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce del KCR (il tumore del colon-retto) sono decisamente allarmanti. “Il KCR – sottolinea Galloro – rappresenta un cosiddetto big killer, cioè una importante causa di morte per malattia: in particolare è la seconda causa di morte per cancro nelle donne (dopo il tumore della mammella) e la terza negli uomini (dopo il cancro del polmone e della prostata). In Europa si contano circa 500mila nuovi casi all’anno. In Italia si contano circa 50mila nuovi casi l’anno, con una mortalità del 46% circa (23mila decessi l’anno). Il KCR è, però, una delle neoplasie che meglio risponde alla politica degli screening (attraverso lo strumento della colonscopia) perché la diagnosi precoce riduce la mortalità del 36-58%, a seconda dei vari studi condotti in diverse parti del mondo in cui lo screening è iniziale o ben sedimentato”.
Purtroppo, però, come evidenzia Galloro “in Italia il sistema degli screening è decisamente eterogeno con un grosso gap tra Nord e Sud del Paese e soprattutto l’adesione della popolazione è ancora molto bassa”. In particolare, secondo gli ultimi dati disponibili diffusi da GISCoR, il Gruppo Italiano Screening tumori colorettali, in Italia nella fase di reclutamento, che dipende dagli assessorati regionali alla salute in ottemperanza ad un regolamento ministeriale, ci sono ottimi dati di efficacia del sistema per le regioni del Nord (97%) e del centro (93%) e un preoccupante 45% di efficacia nelle regioni del Sud. Ancor più allarmanti su tutto il territorio nazionale i dati di adesione al reclutamento per gli screening previsti dalle regioni: la percentuale dei soggetti contattati che si sottopongono alla colonscopia di screening è del 46% al Nord (con le eccezioni di Veneto e Valle D’Aosta sopra al 60%), del 30% al Centro (con il Lazio sotto il 20%) e del 20% al Sud (con la Sicilia e la Calabria abbondantemente sotto anche questa percentuale).
“Questi numeri fotografano una realtà grave – sottolinea Galloro – perché se pure l’organizzazione è elevata, non lo è la sensibilità dei cittadini italiani a fare lo screening e le conseguenze in termini di mortalità sono drammatiche. Ecco che nel prossimo triennio, non solo in Italia, la SIED, che è la società scientifica che, in ambito europeo, fornisce il maggior numero di soci e contributi scientifici alla Società Europea di Endoscopia Digestiva, vuole diventare un motore sempre più attivo per la creazione di campagne di sensibilizzazione che incidano proprio sulla ‘cultura’ della prevenzione iniziando dai più giovani che magari saranno gli ‘educatori’ anche dei genitori (visto che gli screening si rivolgono ad adulti over 50)”.
Tra gli altri impegni della SIED, che saranno presentati a Palermo nelle diverse sessioni del Corso nazionale diretto da Roberto De Mitri, direttore del reparto di Gastroenterologia con Endoscopia digestiva dell’ospedale Civico-Di Cristina-Benfratelli di Palermo, ci saranno le best practices di internazionalizzazione delle collaborazioni scientifiche e tecnologiche con alcune delle più importanti eccellenze mondiali del settore come il National Cancer Center Hospital di Tokyo e l’implementazione delle nuove tecnologie applicate alle tecniche endoscopiche e agli interventi chirurgici in fase endoscopica.
“Per fortuna, oggi, in Italia – chiarisce Galloro – possiamo dire che c’è un buon numero di centri pubblici attrezzati e con personale endoscopista altamente qualificato in grado di offrire ai pazienti tecniche avanzate che consentono la diagnostica ed il trattamento curativo di tumori precoci del tubo digerente”.
Info e programma su http://www.sied.it
Ufficio Stampa
Dott. Domenico Iorio