
(AGENPARL) – Mon 20 October 2025 CRISI SALARIALE, COSTA (M5S): “STIPENDI E PENSIONI AL COLLASSO. IL GOVERNO
SCELGA: PONTE E ARMI O DIGNITÀ PER MILIONI DI ITALIANI”
Salari giù del 7,5% dal 2021. Con 1.700 euro di stipendio medio e 1.230
euro di pensione, il rischio povertà dilaga anche tra chi lavora.
Roma, 20 ott. – «L’Italia è nel pieno di una crisi salariale devastante che
il governo continua a ignorare mentre insegue opere faraoniche e spese
militari miliardarie. I dati OCSE certificano un crollo del 7,5% dei salari
reali rispetto al 2021. Parliamo di milioni di lavoratori dipendenti e
pensionati che ogni mese fanno i conti con stipendi medi netti di 1.700
euro e pensioni di appena 1.230 euro. Cifre che non bastano più nemmeno per
arrivare a fine mese». Lo dichiara il Vicepresidente della Camera dei
Deputati, Sergio Costa.
«Il governo sa che con questi redditi il rischio povertà relativa diventa
concreto anche per chi ha un lavoro o una pensione? Sa che senza aumentare
stipendi e pensioni l’economia reale si paralizza e il Paese entra in un
declino inesorabile? O preferisce continuare a guardare altrove mentre le
famiglie affogano?».
Costa denuncia le priorità sbagliate dell’esecutivo: «Quattordici miliardi
di euro per il Ponte sullo Stretto, 445 miliardi in dieci anni per le armi.
Queste sono le priorità di questo governo. Non i lavoratori che non
arrivano a fine mese. Non i pensionati costretti a scegliere tra farmaci e
spesa. Non le famiglie che rinunciano a tutto pur di mandare avanti la
baracca».
«Introdurre il salario minimo e garantire pensioni dignitose non è solo una
questione di giustizia sociale, è la chiave per far ripartire l’economia
dal basso. Più soldi nelle tasche delle persone significa più consumi, più
crescita, più futuro. Ma servono scelte coraggiose, non slogan elettorali.
Serve mettere al centro il popolo italiano nel suo quotidiano, non le
grandi opere di propaganda».
*Roberto Malfatti*
*Comunicatore politico e sociale*