
(AGENPARL) – Sat 18 October 2025 “Parco Eolico Grosseto”: Castiglione della Pescaia dice NO ad un progetto troppo impattante per il suo territorio
«Questa Amministrazione comunale è da sempre favorevole alle energie rinnovabili, lo dimostrano i tanti progetti realizzati in questi anni, ma queste non devono impattare dal punto di vista economico, turistico, agricolo e ambientale sulle nostre realtà paesaggistiche e turistico ricettive, danneggiandone fauna, biodiversità ed economia del territorio». Questa in sintesi la risposta del Comune di Castiglione della Pescaia alla proposta del “Parco Eolico Grosseto” che prevede l’installazione di 10 aerogeneratori distribuiti tra Gavorrano, Grosseto e Castiglione della Pescaia nella zona tra Buriano-Vetulonia e la Diaccia Botrona, una delle aree naturalistiche più importanti di tutta la Maremma.
La Giunta comunale di Castiglione della Pescaia, che ha presentato al MASE e alla Direzione Generale Valutazioni Ambientali le proprie osservazioni al procedimento di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), reputa il progetto troppo invasivo per il territorio, sproporzionato ed impattante in maniera estremamente negativa sul paesaggio. L’installazione dell’impianto, con torri di oltre 200 metri di altezza, distribuite su 16 km di lunghezza e con una larghezza di circa 1,5 km, comprensivo di tutte le infrastrutture tecnologiche e di collegamento per un ingombro territoriale totale di 24 milioni di chilometri quadrati, non andrebbe soltanto ad interferire con i valori morfotipologici, funzionali e visuali del territorio, ma per le sue dimensioni così imponenti, anche nelle relazioni ecosistemiche che si svolgono nella riserva naturale della Diaccia Botrona, costituendo un ostacolo insuperabile per la vita dell’avifauna migratoria.
«Fin dall’inizio del mio primo mandato nel 2011 mi sono occupata della delega all’Ambiente – afferma la sindaca di Castiglione della Pescaia, Elena Nappi -, una tematica trasversale che dà la possibilità di affrontare le problematiche in ogni settore, da quello turistico a quello urbanistico. Per ogni progetto proposto viene sempre fatta la valutazione dell’impatto ambientale che può avere sul territorio perché viviamo in un luogo che fa della bellezza paesaggistica e naturalistica una delle sue caratteristiche fondamentali, uno dei motivi per i quali tanti turisti ci scelgono per trascorre le proprie vacanze. Non possiamo permettere a nessuno di rovinare l’ambiente che ci circonda, soprattutto quando si tratta di pure speculazioni economiche travestite da energie rinnovabili, alle quali siamo sempre stati favorevoli, ma che devono innanzitutto rispettare i luoghi dove vengono inserite. Qui non si tratta di essere pro o contro la transizione energetica, ma di difendere l’identità di un territorio che si e’ costruito, con fatica e negli anni, la reputazione di location turistica d’eccellenza per la biodiversità, l’agricoltura e la natura incontaminata dei suoi luoghi».
Il progetto presentato da Revalue Wind S.r.l. contiene carenze metodologiche che non convincono sotto molteplici aspetti, con ricadute negative sul paesaggio, la storia e le tradizioni del territorio. Non viene specificata la distanze degli aerogeneratori dalla viabilità, dalle unità abitative e dai centri abitati; nella relazione di impatto acustico sono evidenziate criticità, con alcuni casi di superamento dei limiti normativi e non sono previste soluzioni con misure di mitigazione; dal lato economico e sociale si rilevano possibili impatti sul sistema del turismo e quindi sull’economia del territorio; gli aspetti ambientali e faunistici sono trattati superficialmente.
«In un territorio che fa del paesaggio e dell’identità storica e culturale il proprio motore – conclude la Sindaca Nappi – la realizzazione di un parco eolico di tali dimensioni andrebbe a deteriorare questi valori in un particolare ambito la cui connotazione agricola è predominante e che viene frequentato e percorso da migliaia di visitatori ogni anno anche per la presenza di un importante sito archeologico quale quello di Vetulonia e di una riserva naturale straordinaria come la Diaccia Botrona».
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