
(AGENPARL) – Sat 18 October 2025 Legge di Bilancio, Barbera (PRC): “Una manovra di illusioni contabili e
tagli reali. Il governo Meloni continua a definanziare sanità e welfare”
“Altro che manovra seria, come l’ha definita Giorgia Meloni: quella
approvata ieri dal Consiglio dei Ministri è l’ennesima legge di bilancio
fatta di illusioni contabili e propaganda elettorale, che non risponde
minimamente alle vere emergenze sociali del Paese.
Il governo stanzia 18,7 miliardi complessivi, ma la gran parte di queste
risorse serve a coprire sgravi fiscali temporanei o a garantire nuovi
incentivi alle imprese, mentre per la sanità pubblica e per le famiglie
povere non cambia nulla di sostanziale.
Meloni parla di “assunzioni” di 6.300 infermieri e 1.000 medici, ma si
dimentica di dire che negli ultimi tre anni, secondo la Fondazione Gimbe,
alla sanità pubblica sono stati sottratti 13,1 miliardi di euro reali, a
causa del mancato adeguamento dei fondi all’inflazione sanitaria.
Anche per il 2026, l’aumento nominale delle risorse è ben al di sotto
dell’inflazione del settore, stimata intorno al 5%, il che significa un
ulteriore taglio in termini reali. Si continua a far finta che bastino
pochi miliardi per fermare l’emorragia di personale e servizi, ma il
risultato sarà lo stesso: liste d’attesa più lunghe, pronto soccorso al
collasso, cittadini costretti a rivolgersi al privato.
Lo stanziamento di 1,6 miliardi per le famiglie e la natalità sono una
cifra ridicola di fronte all’aumento del costo della vita e al crollo del
potere d’acquisto dei salari. Anziché investire in asili nido, case
popolari e servizi sociali, il governo preferisce distribuire bonus una
tantum e detassare i premi di produttività, alimentando la precarietà e
disincentivando la contrattazione collettiva.
La riduzione dell’Irpef da 2,8 miliardi, poi, è solo una misura regressiva
che avvantaggia i redditi medio-alti e riduce le entrate fiscali necessarie
per finanziare scuola, sanità e welfare.
Meloni ringrazia banche e assicurazioni per il loro “contributo”, ma sono
proprio loro a uscire indenni da una manovra che scarica i costi sociali
sui lavoratori, sui pensionati e sui ceti popolari.
Questa non è una manovra per la “famiglia e la natalità”, ma una legge di
bilancio per la rendita e i profitti, che prosegue la distruzione dello
Stato sociale e la privatizzazione strisciante della sanità.
Denunciamo l’ipocrisia di un governo che si vanta di “non aumentare le
tasse” ma in realtà riduce i servizi pubblici e accresce le disuguaglianze.
Le famiglie lavoratrici, i pensionati, i giovani precari e gli anziani soli
continueranno a pagare il prezzo delle scelte liberiste di Meloni e
Giorgetti.
Occorrerebbe una vera manovra sociale, che recuperi i 13 miliardi
sottratti alla sanità, che aumenti salari e pensioni minime e che finanzi i
servizi pubblici attraverso una tassa straordinaria sui grandi patrimoni e
sugli extraprofitti di banche e multinazionali.
Solo così si può ricostruire uno Stato sociale degno di questo nome e
restituire dignità a chi oggi viene abbandonato dal governo della destra”..
E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione Nazionale di
Rifondazione Comunista.