
(AGENPARL) – Sat 18 October 2025 Cagliari, 18 ottobre 2025
In merito alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, sull’asserita inerzia della Regione e dell’Assessorato all’Ambiente in materia di bonifiche nel territorio del Sulcis Iglesiente, l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente precisa che le affermazioni diffuse non corrispondono al reale stato dei procedimenti.
“Con particolare riferimento al comune di Sant’Antioco, la Regione Sardegna – dichiara l’assessora regionale dell’Ambiente, Rosanna Laconi – ha garantito negli ultimi anni un impegno costante e verificabile. Gli atti e i finanziamenti parlano chiaro: i procedimenti non sono fermi, ma si sono evoluti secondo le complesse regole dettate dallo Stato e dall’Unione europea. Se alcuni interventi non hanno ancora trovato piena attuazione, ciò dipende da criticità progettuali e amministrative riconducibili a livello locale, non da inerzie regionali.”
1. Le evidenze amministrative
Per l’area “Sa Barra”, il Comune di Sant’Antioco è stato individuato quale soggetto attuatore.
* A seguire, il Comune ha beneficiato di 271.000 euro di fondi ministeriali per l’analisi di rischio e la progettazione della messa in sicurezza permanente.
* Infine, l’area è stata destinataria di 7,29 milioni di euro di fondi PNRR, nell’ambito della misura M2C4, investimento 3.4 “Bonifica dei siti orfani”.
Tuttavia, la mancata certificazione dell’intervento nei termini di legge, dovuta a rilievi tecnici espressi anche dalla Provincia del Sulcis, ha reso necessario escludere temporaneamente il progetto dal Piano d’Azione nazionale, per evitare la perdita dei fondi e consentire la ricerca di nuove coperture finanziarie da parte del Comune, oggi candidate sul Just Transition Fund 2021-2027 .
Per le aree circostanti l’ex stabilimento Sardamag, il Comune dispone di 7,7 milioni di euro, ma ha rendicontato soltanto 257 mila euro su 922 mila erogati, con ultimo pagamento risalente al 2018.
Le ripetute richieste regionali di aggiornamento (da ultimo nel febbraio 2025) non hanno ancora ricevuto riscontro.
Anche in questo caso, l’inerzia progettuale e contabile ha bloccato la possibilità di completare le opere.
Infine, per l’area portuale ex Baroid, l’intervento da 1,5 milioni di euro risulta ancora sospeso in attesa che il Comune integri la documentazione richiesta nel 2023.
2. Un metodo fondato su responsabilità e collaborazione
“Siamo i primi a volere la bonifica e la riqualificazione dei siti inquinati – aggiunge Laconi – ma il lavoro serio richiede responsabilità condivisa e rispetto delle procedure. Parlare di ‘protocolli d’intesa fuffa’ significa disconoscere strumenti che servono proprio a garantire trasparenza e coordinamento fra Stato, Regione e Comuni. Ogni euro speso deve essere tracciato, ogni progetto validato e ogni intervento eseguito secondo regole europee e nazionali.”
La Regione conferma il proprio impegno a proseguire nel percorso avviato con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per il rilancio delle bonifiche e l’uso dei nuovi fondi del Just Transition Fund e del PNRR, con l’obiettivo di trasformare il risanamento ambientale in un volano di rigenerazione economica e occupazionale.
“Il Sulcis non ha bisogno di polemiche, ma di lavoro concreto, trasparente e condiviso. E su questo la Regione c’è, con serietà e responsabilità istituzionale”, conclude l’assessora Laconi.
Ufficio Stampa Regione Sardegna