(AGENPARL) - Roma, 17 Ottobre 2025(AGENPARL) – Fri 17 October 2025 Comunicato stampa 17/10/2025
Confabitare: “Non servono giustizieri contro le case sfitte.
Servono soluzioni serie, incentivi, e politiche concrete, non
gesti simbolici o vendette sociali”.
Confabitare, associazione proprietari immobiliari, esprime profonda preoccupazione per le
dichiarazioni emerse durante la conferenza stampa organizzata dall’Unione Inquilini, alla
quale hanno partecipato Marco Grimaldi (Alleanza Verdi e Sinistra), Agostino Santillo
(Movimento 5 Stelle) e Marco Furfaro (Partito Democratico).
Nel corso dell’incontro, i tre esponenti politici hanno illustrato un cosiddetto “piano di
giustizia abitativa” che prevederebbe, tra le varie misure, la requisizione
temporanea degli immobili sfitti e l’introduzione di limiti agli affitti brevi e ai B&B
nelle grandi città.
Il presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni, definisce tali proposte
“provocazioni propagandistiche prive di qualsiasi fondamento giuridico, perché solo
una legge dello Stato può prevedere un provvedimento di esproprio, e nel nostro
ordinamento non esiste un esproprio temporaneo. O l’esproprio è definitivo o non è
esproprio. Un Comune non può, con un proprio atto, disporre la requisizione di immobili
privati: sarebbe un atto nullo e immediatamente impugnabile davanti al TAR. È quindi
evidente che si tratta di una mossa ideologica, che serve più a spaventare i proprietari che
a risolvere il problema abitativo.”
Confabitare ribadisce che le case sfitte non sono il risultato della speculazione, ma
spesso la conseguenza di insicurezze normative, costi di gestione elevati e
morosità. Lo Stato dovrebbe affrontare queste cause, non criminalizzare chi possiede una
casa. “Le misure punitive non risolvono nulla – dice Zanni – servono incentivi, garanzie e
certezze: agevolazioni fiscali per chi affitta, fondi di garanzia pubblici contro la
morosità, tempi rapidi per i procedimenti di rilascio e una fiscalità stabile. In questo
modo si restituisce fiducia ai proprietari e si stimola un vero equilibrio tra diritto all’abitare e
tutela della proprietà. Le crociate ideologiche e le minacce di esproprio mascherato non
fanno che allontanare chi investe e rendere ancora più grave l’emergenza abitativa.”
Zanni aggiunge: “Dietro queste proposte si intravede una visione secondo la quale il
proprietario è un nemico da colpire. È una forma di pressione psicologica inaccettabile
che mira a creare un clima di paura e di sospetto, un modo per terrorizzare chi
possiede un immobile, costringendolo a uscire dagli affitti brevi e a svendere o
affittare a qualsiasi condizione.”
Il presidente di Confabitare avverte anche dei rischi sociali e di ordine pubblico che simili
messaggi possono generare: “Siamo davanti a una demagogia pericolosa, perché può
suscitare reazioni violente in menti fragili o ideologicamente esaltate, che possono arrivare
a giustificare, anche indirettamente, l’uso della forza contro chi difende la propria casa, qui
si oltrepassa una soglia gravissima. È ancor più allarmante che nessuna magistratura o
istituzione intervenga a stigmatizzare queste vere e proprie apologie di reato.”
Zanni conclude dicendo che la casa sia un diritto ma anche una responsabilità e che le
soluzioni devono passare per la legalità, non per la propaganda: “Serve equilibrio: la
proprietà privata è tutelata dall’articolo 42 della Costituzione e deve avere una
funzione sociale, ma ciò non giustifica abusi o violazioni del diritto di proprietà.
Parlare di requisizione significa seminare paura, bloccare gli investimenti e distruggere la
fiducia nel mercato immobiliare. Queste sparate, sebbene impossibili da realizzare, creano
danni reali di percezione e minano purtroppo la serenità delle famiglie e la stabilità del
Paese.”
