
(AGENPARL) – Thu 16 October 2025 Roma, Barbera (PRC): “la memoria del rastrellamento del Ghetto vive nella
solidarietà al popolo palestinese”
“Il 16 ottobre 1943 resta una ferita indelebile nella storia di Roma e
dell’Italia. In quella data oltre mille ebrei romani furono rastrellati dai
nazifascisti e deportati nei campi di sterminio, da cui pochissimi fecero
ritorno. Ricordare oggi quel crimine significa rinnovare l’impegno contro
ogni forma di razzismo, persecuzione e genocidio”, dichiara Giovanni
Barbera, co-Segretario romano e membro della Direzione nazionale di
Rifondazione Comunista.
“Ma la memoria — continua Barbera — non può essere ridotta a un rituale
ipocrita, buono solo per i discorsi ufficiali. Ricordare davvero vuol dire
prendere posizione anche contro l’orrore che si consuma oggi sotto i nostri
occhi in Palestina. Da due anni assistiamo al massacro sistematico del
popolo palestinese da parte dell’esercito israeliano, con decine di
migliaia di civili uccisi, città rase al suolo e un’intera popolazione
condannata alla fame. E mentre tutto ciò accade, la cosiddetta “tregua”
annunciata da Trump e presentata come un “accordo di pace” non è altro che
una copertura propagandistica per legittimare l’occupazione e garantire
l’impunità ai carnefici.”
“È intollerabile — aggiunge — che i governi occidentali, Italia compresa,
continuino a sostenere politicamente e militarmente Israele, fingendo di
difendere i diritti umani mentre finanziano la distruzione di un intero
popolo. Chi davvero vuole onorare la memoria delle vittime del 16 ottobre
1943 non può tacere davanti a questo orrore. Il silenzio e l’indifferenza
di allora non devono ripetersi oggi.”
“Pertanto – conclude Barbera – in questa giornata celebriamo la memoria
antifascista del 16 ottobre, ricordando però che la lezione della storia ci
obbliga sempre a scegliere da che parte stare. E noi stiamo con gli
oppressi, mai con gli oppressori. Per questo non possiamo non esprimere la
nostra solidarietà al popolo palestinese, per la fine dell’occupazione e
per una pace giusta, fondata sulla libertà e sull’uguaglianza dei popoli,
non sulla menzogna e sulla forza delle armi.”