
(AGENPARL) – Thu 16 October 2025 Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui
Comunicato Stampa
16 ottobre 2025
Giornata dell’Alimentazione: Save the Children, i conflitti sono stati la causa della fame per 63 milioni di bambini, oltre la metà dei 118 milioni che l’hanno sofferta globalmente nel 2025.
A Gaza oltre mezzo milione e in Sudan 638.000 persone, metà delle quali bambini, affrontano una fame catastrofica e sono a rischio di morte. L’Organizzazione, che fornisce da oltre 100 anni supporto nutrizionale salvavita ai più piccoli e che tra il 2022 e il 2024 ha sostenuto 43,5 milioni di bambini e le loro famiglie in tutto il mondo, lancia la campagna “Emergenza fame”.
Dei circa 118 milioni di bambini che hanno sofferto la fame nel 2025, quasi 63 milioni – oltre la metà – sono stati costretti a questa situazione dai conflitti, e non dalla siccità, da eventi climatici estremi né da crisi economiche, secondo una nuova analisi dei dati condotta da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione[1].
Dall’analisi di Save the Children dei dati dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), la principale autorità mondiale per il monitoraggio della fame, emerge che i conflitti sono stati una delle cause principali delle forme più gravi di fame nei bambini nel 2025. Dei 18 milioni di minori che hanno sofferto la famea livelli di emergenza in oltre 35 crisi (livello IPC 4+), 11 milioni, ovvero oltre sei su dieci (61%), si trovavano in Paesi in cui i conflitti sono la principale causa di fame, evidenziando il ruolo della violenza e della guerra nelle peggiori crisi alimentari mondiali[2].
Sebbene non tutti i Paesi siano analizzati dall’IPC o inclusi nel suo Rapporto globale sulle crisi alimentari, i dati coprono la maggior parte delle peggiori crisi alimentari del mondo.
A livello globale, un bambino su sei vive in un’area colpita da conflitti, rispetto a circa il 10% di dieci anni fa[3]. I conflitti rimangono la principale causa di fame nel mondo e hanno un impatto devastante sulla capacità delle persone di coltivare o acquistare cibo, costringono le famiglie ad abbandonare le proprie case e distruggono terreni agricoli e infrastrutture. In alcuni dei casi più gravi, la fame viene utilizzata come metodo di guerra.
In Sudan e nella Striscia di Gaza, il conflitto, unito a un accesso fortemente limitato degli aiuti, ha portato alladichiarazione di carestia rispettivamente nel 2024 e nel 2025, questo vuol dire che i bambini si sono trovati ad affrontare leforme più estreme di fame. Oltre mezzo milione di persone a Gaza e 638.000 persone in Sudan, metà delle quali bambini in entrambi i luoghi, affrontano una fame catastrofica e un rischio maggiore di morte, in aggiunta circa mezzo milione di bambini a Gaza e 3,8 milioni in Sudan sono stati individuati come a un passo dalla catastrofe nell’IPC4[4].
“Il 2025 è stato un anno devastante per milioni di bambini intrappolati nei conflitti più brutali del mondo. Oltre 60 milioni di loro soffrono la fame, e più di 11 milioni sono in condizioni talmente gravi da dover ricorrere a misure disperate per sopravvivere. Nel ventunesimo secolo, la carestia è un fenomeno causato dall’uomo ed è assolutamente prevenibile. Nessun bambino dovrebbe morire di fame o malnutrizione”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children. “Senza cibo sufficiente e una corretta alimentazione, i bambini non possono crescere, imparare, giocare. Dovrebbero essere al sicuro, circondati dagli amici, seduti in un’aula scolastica, non costretti a preoccuparsi di cosa – o se – mangeranno. La comunità internazionale ha il potere e la responsabilità di porre fine alle crisi alimentari, intervenendo per fermare i conflitti che le alimentano, garantendo cure e protezione nei primi 1.000 giorni di vita di ogni bambino e bambina, il periodo più critico per la crescita durante il quale l’intervento può davvero fare la differenza – e costruendo sistemi alimentari e sanitari più resilienti. Porre fine alla fame richiede volontà politica per risolvere i conflitti e garantire un accesso umanitario illimitato.”
Save the Children fornisce da oltre 100 anni supporto nutrizionale salvavita ai bambini, compreso supporto economico per rafforzare le reti di sicurezza a disposizione delle famiglie in crisi. Tra il 2022 e il 2024, l’Organizzazione ha sostenuto 43,5 milioni di bambini e le loro famiglie in tutto il mondo per prevenire la malnutrizione, ma questo supporto è ora a rischio.
Per continuare il proprio operato, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, Save the Children rilancia la campagna di sensibilizzazione “Emergenza fame”, per richiamare l’attenzione sulla malnutrizione infantile, che dopo decenni di progressi ha subito una drammatica inversione di tendenza.
Dal 10 ottobre al 9 novembre è possibile sostenere la campagna, per dare cibo terapeutico, acqua e cure mediche a tanti bambini malnutriti, donando 2 euro con un SMS al 45583 dal proprio cellulare personale WindTre, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Fastweb, Coop Voce, Tiscali; 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WindTre, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e 5 euro da Convergenze, PosteMobile.
Testimonial della campagna di Save the Children è Cesare Bocci, Ambasciatore dell’Organizzazione che ha visitato i progetti in Somalia.
Spazi editoriali saranno messi a disposizione da Sky per il Sociale, Mediaset, La7, Tv 2000.