
(AGENPARL) – Thu 16 October 2025 Audizione di Seconda e Terza Commissione con Uil, Cgil e Cisl
(Acs) Perugia, 16 ottobre 2025 – “Sicurezza e qualità del lavoro
negli appalti pubblici della Regione Umbria” sono state al centro
dell’audizione delle Commissioni Seconda e Terza dell’Assemblea
legislativa dell’Umbria che questa mattina, a Palazzo Cesaroni,
hanno ascoltato i rappresentanti dei sindacati Uil, Cgil e Cisl. Dopo
l’introduzione dei presidenti degli organismi consiliari, Letizia
Michelini e Luca Simonetti, sono intervenuti Monica Di Angelo (Fpl
Uil), Stefania Cardinali (Filcams Cgil), Giuliano Bicchieraro (Filca
Cisl) e Fabio Benedetti (Uil).
I rappresentanti della Uil hanno fatto riferimento al “Protocollo
regionale per la sicurezza e la qualità del lavoro negli appalti
pubblici della Regione Umbria”, presentato alle due Commissioni
durante una precedente seduta
(https://tinyurl.com/protocollo-Uil-Umbria), specificando che esso
riguarda cinque ambiti di intervento e potrebbe essere la base per la
predisposizione di una legge regionale in grado di tutelare la
qualità e la sicurezza del lavoro, anche nel settore dei servizi.
L’iniziativa mirerebbe a garantire regole uniformi, valide per il
pubblico quanto per il privato ed a combattere le gare al massimo
ribasso, contrastare i contratti pirata, tutelare i salari, prestare
attenzione ai temi della sicurezza e degli infortuni, scongiurare i
cambi di appalto senza tutela occupazionale.
Per la Cgil l’Umbria potrebbe essere la prima Regione ad adottare un
protocollo sugli appalti, pensato soprattutto per i Comuni, soggetti
che più spesso li affidano. La base di partenza potrebbe essere il
Codice degli appalti esistente, da integrare con proposte
possibilmente unitarie dei sindacati, coinvolgendo anche tutti gli
altri soggetti interessati, dalle organizzazioni datoriali all’Anci.
Sarebbe importante prevedere una contrattazione in anticipo, per
programmare gli appalti che vengono attivati ogni anno e definire
quali contratti debbano essere applicati ad ognuno, valutando con
attenzione quali siano veramente equivalenti. Servirebbe rendere più
efficace l’Osservatorio sugli appalti e porre dei limiti, già
previsti dal Codice, per i subappalti, anche per ostacolare
infiltrazioni criminali. Andrebbe infine previsto un meccanismo di
verifica della effettiva corrispondenza del servizio prestato con le
previsioni dell’appalto.
L’esponente della Cisl ha ricordato che esistono già alcuni
protocolli su legalità e sicurezza firmati da Regione, Prefettura,
Questura, sindacati e organizzazioni datoriali. Risulterebbe quindi
opportuno unificare per quanto possibile i vari documenti (tenendo
anche presenti le normative comunitarie), per evitare che le stazioni
appaltanti si trovino a doversi districare tra una moltitudine di
protocolli diversi. Sarebbe quindi necessario fare sintesi di tutti i
documenti che già esistono su welfare, sicurezza, legalità e
qualità del lavoro negli appalti, pubblici e privati. Proprio nel
privato, è stato infine sottolineato, si registrerebbero le maggiori
criticità, a causa della scarsità di controlli. MP/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81018
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