
(AGENPARL) – Wed 15 October 2025 Dalle foreste dell’Amazzonia ai pescatori del Tevere:
le grandi sfide per il futuro della terra nei film vincitori del
Pianeta Mare Film Festival
A Napoli 5mila spettatori per 50 film green in cinque giorni e oltre 200 studenti universitari nelle giurie dei giovani
Comunicato Stampa
Dall’Amazzonia al Bangladesh, dalla Louisiana al Suriname. C’è uno sguardo a tutto tondo sulle emergenze climatiche ed ambientali nel mondo tra i temi dei film vincitori della quarta edizione del PMFF, il Pianeta Mare Film Festival Internazionale di Napoli, che si consolida come uno degli appuntamenti internazionali più partecipati dai produttori e registi del miglior cinema green.
Il premio come miglior film è andato alla coproduzione danese – statunitense “Lowland Kids” di Sandra Winther prodotto dal regista Leone d’oro Darren Aronofsky, che racconta la battaglia di due adolescenti contro il cambiamento climatico che negli Stati Uniti sta facendo scomparire l’Isle de Jean Charles, ormai nota come l’isola dei primi rifugiati climatici americani. La giuria tecnica, rappresentata a Napoli da Chloé Batissou, George Panopoulos, Fabrizio Rongione e Valia Santella, ha sottolineato nelle motivazioni del premio lo stretto connubio tra i temi ambientali e i temi sociali che anima il PMFF: “attraverso lo sguardo di due adolescenti Lowland Kids trasforma una tragedia ambientale in un racconto intimo e universale sull’amore, la resilienza e la perdita della propria terra”.
Nella sezione lungometraggi menzione speciale (ricevuta poi anche dalla Giuria giovani) per Monikondee che ha dato voce alle storie delle comunità indigene che vivono tra Guyana e Suriname, resistendo allo sfruttamento dell’oro e all’inquinamento dei fiumi. Per la giuria “un’opera di grande impatto visivo e morale, che ci chiede di riconsiderare il prezzo del progresso”.
La giuria di qualità, rappresentata a Napoli Agathe de Lorme, Greta Esposito e da Massimo Pronio (che con la rappresentanza in Italia della Commissione Europea sostiene il PMFF sin dalla sua prima edizione), ha decretato vincitore della sezione Panorama Oltremare il film in coproduzione internazionale (Giappone, Francia, Malesia e Germania) “Lost Land” di Akio Fujimoto, che racconta la tragica situazione del campo profughi del popolo Rohingya in Bangladesh. Tra le motivazioni la capacità della pellicola di “restituire umanità e dignità a chi è costretto a muoversi ai margini del mondo, ricordando allo spettatore la forza etica e poetica del cinema quando racconta ciò che troppo spesso resta invisibile”. Menzione speciale per la sezione Panorama Oltremare a “Il sentiero azzurro” di Gabriel Mascaro che racconta il viaggio di una donna anziana che risale i fiumi amazzonici per riconquistare la propria autonomia. “In vista della prossima COP30 in Amazzonia, l’opera risuona come un richiamo alla responsabilità collettiva verso i fiumi e le comunità che li abitano, ricordando che la tutela dell’ambiente è anche difesa della dignità umana”.
“La qualità dei film è stata garantita dall’ampiezza della selezione (quest’anno abbiamo oltre 150 opere in più rispetto al 2024), ma quello che più ci ha emozionato è stata la partecipazione viva ed entusiasta del pubblico: 5.000 spettatori nei 5 giorni di Festival con il 70% di giovani nei luoghi simbolo delle Università napoletane. Una partecipazione avvenuta anche in forma di patto con il territorio, le scuole e le famiglie, come è successo a Scampia, nella sede dell’Università Federico II, con 500 bambini e adolescenti per ogni cinematinèe grazie alla collaborazione con l’assessorato regionale all’Istruzione e al sostegno di prestigiosi partner come la Film Commission della Regione Campania, la Commissione europea, HSPI e la Fondazione Banco Napoli”. Così Max Mizzau Perczel, direttore del PMFF, sottolinea il legame del Festival con le comunità universitarie che quest’anno si è ulteriormente ampliato su scala nazionale ed ha avuto il suo abbrivio già a maggio con l’inaugurazione del Giro d’Italia dei FILM LAB del PMFF prima all’Università di Genova poi a Venezia col CNR ed a Napoli all’Università Parthenope.
A Napoli all’Università Suor Orsola Benincasa, sede di un prestigioso Master in Cinema e Televisione diretto dal premio Oscar Nicola Giuliano, la quarta edizione del PMFF ha ospitato tutte le proiezioni dei cortometraggi in concorso. Il primo premio è andato Headland di Mariana Duarte “per la sensibilità con cui racconta l’impatto del cambiamento climatico su una comunità di pescatori scozzesi”. Menzione speciale per il corto di animazione “Papillon” di Florence Miailhe “per l’uso poetico dell’acqua come metafora di libertà e prigionia”
Il Focus Campania premia il Cilento e la Giuria Giovani premia Angelo Loy per il docufilm sui pescatori del Tevere
La grande novità della quarta edizione del Festival è stata la sezione di cortometraggi Focus Campania che ha visto trionfare la regista cilentana Giulia Minella con “Maccaria” un racconto che parla di “emancipazione e identità, restituendo centralità nel territorio campano al mare, luogo di dono e magia”.
Menzione speciale della giuria composta dagli studenti del Corso di laurea in Scienze della comunicazione del Suor Orsola, con il coordinamento del prof. Arturo Lando, al film “All’Alba” di Ilaria Lombardi “per aver raccontato con delicatezza la memoria vivente di una comunità, attraverso la storia di due pescatori che incarnano l’anima più profonda del territorio flegreo”.
La presenza dei giovani appassionati ma anche studiosi di cinema nel PMFF si riverbera come sempre anche sulle giurie. La giuria giovani del Festival, composta da studenti di diverse discipline delle Università italiane e non solo (da segnalare quest’anno la presenza di una giovane ricercatrice canadese), nel corso della serata finale al Museo Darwin Dohrn, ha assegnato il premio per il miglior lungometraggio al film “Nel tempo di Cesare”, il documentario di Angelo Loy, nipote d’arte del celebre Nanni de “Le quattro giornate di Napoli”, che racconta la storia dei pescatori di anguille sul Tevere. Per la Giuria giovani il miglior corto è stato “Fish River Anthology” della regista finlandese Veera Lamminpää.
Tra le novità di quest’anno la Giuria giovani WWF, composta dagli attivisti ambientalisti del WWF Campania, con il coordinamento di Raffaele Lauria. Per loro il film più bello del Festival è stato Last dive “un viaggio epico di redenzione personale e di responsabilità collettiva” che racconta l’incredibile legame tra un veterano della marina americana e una gigantesca manta oceanica.
“Siamo orgogliosi di sostenere il Pianeta Mare Film Festival sin dalla sua nascita nel 2022 – sottolinea Maurizio Gemma, direttore della Film Commission della Regione Campania – perché svolge un ruolo fondamentale sia nella formazione qualificata dei giovani appassionati di cinema e di produzione audiovisiva in generale sia nella divulgazione dei temi ambientali ed ecologici cruciali per il futuro del nostro pianeta”.
Info, programma ed eventi live:
http://www.pianetamarefilmfestival.it
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You Tube: Pianeta Mare Film Festival
Delegato alla comunicazione del
Comitato Scientifico Film Festival Pianeta Mare
Dott. Roberto Conte