
(AGENPARL) – Wed 15 October 2025 Audizione della Terza commissione con NidiL CGIL, Felsa CISL e UILTemp
sulla proposta di legge di Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti
(Acs) Perugia, 15 ottobre 2025 – La Terza commissione
dell’Assemblea legislativa ha ascoltato questa mattina i
rappresentanti dei sindacati NidiL CGIL, Felsa CISL e UILTemp in
relazione alla proposta di legge “Disposizioni per la tutela e la
sicurezza dei lavoratori digitali”, presentata
(https://tinyurl.com/umbria-lavoratori-digitali) dai consiglieri
regionali Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti (Pd). Dagli
interventi dei sindacalisti e di un rider di Terni è emerso un quadro
articolato di questo nuovo settore dell’economia, per quanto attiene
alle esigenze e alle aspettative dei lavoratori impiegati nel settore
del delivery.
RETRIBUZIONI E ONERI. Ad essi andrebbe, in media, un compenso minimo
di 3,5 euro a consegna mentre la piattaforme che gestiscono il
servizio, perlopiù multinazionali, tratterrebbero circa il 25-30% sul
costo dell’ordine, con differenziazioni legate agli accordi
commerciali con ristoranti e altre attività economiche. Dal compenso
dei rider, è stato spiegato, deve poi essere detratto il 20% per chi
ha la partita Iva e la relativa aliquota Irpef per gli altri. A carico
dei lavoratori ci sarebbero poi tutti i costi relativi al mezzo di
trasporto, la cui idoneità e sicurezza viene autocertificata da loro
stessi. Così come i requisiti di manutenzione, pulizia e igiene della
borsa utilizzata per contenere il cibo da consegnare.
CRITICITÀ. Le problematiche della categoria sarebbero “molte e
complicate”, tra queste il caporalato, i falsi account all’interno
delle piattaforme e le basse retribuzioni. Tra i riders ci sarebbero
varie categorie sociali, dalle madri che devono arrotondare lo
stipendio alle persone espulse dal mercato del lavoro o con diversi
tipi di disagio. Le giornate lavorative arriverebbero anche a 14-16
ore, in assenza di tutele in caso di eventi climatici avversi, ferie o
malattia. Importante sarà la scelta dell’inquadramento dei rider,
liberi professionisti o dipendenti contrattualizzati, anche se
entrambe le ipotesi presenterebbero benefici e criticità.
LA DIRETTIVA EUROPEA. Entro dicembre 2026 l’Italia sarà chiamata a
recepire la Direttiva UE 2024/2831, adeguando il diritto interno alle
previsioni comunitarie, che mirano a “migliorare le condizioni di
lavoro e la protezione dei dati personali nel lavoro mediante
piattaforme digitali, introducendo misure volte a facilitare la
determinazione della corretta situazione occupazionale delle persone
che svolgono un lavoro mediante piattaforme digitali e promuovendo la
trasparenza, l’equità, la supervisione umana, la sicurezza e la
responsabilità nella gestione algoritmica del lavoro mediante
piattaforme digitali”.
LA LEGGE REGIONALE. La proposta di legge dell’Umbria, è stato
evidenziato, riprende alcuni contenuti delle norme già approvate
nelle Marche e in Toscana, che attribuiscono alle piattaforme
(solitamente player multinazionali) l’obbligo della formazione di
persone che di solito sono rimaste escluse dal mercato del lavoro e
sono già state marginalizzate. Nella definizione della norma
finanziaria sarebbe poi opportuno prevedere l’erogazione di una
indennità compensativa per questi lavoratori nei casi in cui la loro
attività venga bloccata a causa del caldo eccessivo o di maltempo. Il
sistema di regole che si vuole introdurre, è stato rilevato in
conclusione, va ragionato con attenzione perché “si tratta di un
contesto dinamico e in continuo cambiamento”. MP/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81008
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