
(AGENPARL) – Tue 14 October 2025 Processo all’arte, in Cattolica l’installazione
dell’artista Giorgio Vicentini
Venerdì 17 ottobre, alle ore 17.00, nell’aula Sant’Agostino sarà inaugurata l’originale mostra che sarà visibile solo per un giorno
Una performance concettuale insolita, ma anche un’esposizione artistica originale. È tutto questo, e forse qualcosa in più, “Indagine in sette scene”, l’installazione dell’artista Giorgio Vicentini che venerdì 17 ottobre sarà inaugurata a Milano, alle ore 17.00, nell’aula Sant’Agostino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (largo Gemelli 1). Una mostra da non perdere per vivere un’esperienza artistica unica e fuori dall’ordinario, anche per la particolare modalità di fruizione: infatti sarà visibile esclusivamente nella giornata dell’inaugurazione, rendendo l’evento un’occasione irripetibile.
Al centro dell’evento una selezione di diciotto opere recenti di Vicentini, artista varesino nato nel 1951, da sempre impegnato in una profonda riflessione sui linguaggi della forma, della luce e della materia.
Nello spazio suggestivo dell’aula Sant’Agostino l’arte di Vicentini sarà simbolicamente “messa sotto accusa” in una simulazione di processo poetico-teatrale, in cui ironia e profondità critica si fondono. Il “processo” si articola in sette scene con protagonisti, insieme allo stesso artista, sei storici dell’arte: Flavio Caroli, nel ruolo di Giudice; Paolo Bolpagni, nella veste di Pubblico Ministero; tre avvocati difensori, vale a dire Cecilia De Carli, Chiara Gatti e Francesco Tedeschi e Grazia Massone, nella parte di voce narrante.
Le sette scene alternano la voce dell’accusa e quella della difesa in un vivace contraddittorio intellettuale. Una forma di “teatro dell’arte” pensata per dare vita a riflessioni sull’autorialità, sul giudizio critico e sulla legittimità stessa del fare arte oggi. Così scena dopo scena, l’installazione si trasforma in un vero e proprio happening che interroga il ruolo dell’artista nel contemporaneo, la funzione del critico, la ricezione pubblica delle opere e il senso stesso della valutazione artistica in un’epoca dominata dal mercato e dalla comunicazione visiva.