
(AGENPARL) – Tue 14 October 2025 Federmoda-Confcommercio: un tavolo per sostenere il commercio di vicinato
La tendenza della riduzione di spesa delle famiglie lucane per
abbigliamento e calzature (124,14 euro al mese) accertata dall’Istat
conferma che la filiera della moda “made in Italy” sta attraversando una
fase di grande complessità che richiede un’analisi approfondita per
comprendere le dinamiche del retail italiano e individuare strategie
efficaci per superare le difficoltà attuali e cogliere le opportunità
future. A sostenerlo è Federmoda-Confcommercio riferendo che da un’indagine
della Federazione sulle aziende associate risulta che, *prima dei saldi
estivi, i negozi di moda hanno venduto il 35% della merce acquistata dai
fornitori, evidenziando un calo degli incassi del 5,6% rispetto allo stesso
periodo del 2024*. La campagna dei saldi estivi non ha invertito il trend.*
Giulio Felloni*, presidente di Federmoda, commenta la convocazione da
parte del ministro del Made in Italy Adolfo Urso, di un “tavolo” urgente *“per
definire le misure per la tutela della reputazione del Made in Italy e per
contrastare l’invasione dei prodotti del fast fashion”*. L’incontro, scrive
il Minit, *“servirà a definire le misure per la tutela della reputazione
del Made in Italy e per contrastare l’invasione dei prodotti del fast
fashion, oltre che a fare il punto sulle ulteriori iniziative in vista del
Tavolo della Moda, già fissato per il prossimo 17 novembre”*.
Secondo Federazione Moda Italia-Confcommercio, *”serve una normativa
capace di riportare ordine ad un settore che si trova di fronte ad una
concorrenza che non appare sicuramente leale. La regolamentazione della
responsabilità estesa del produttore tessile e l’abolizione dell’esenzione
dai dazi per i pacchi di valore modesto al di sotto degli attuali 150 euro,
con l’introduzione di un contributo fisso (una sorta d’imposta ambientale)
per ciascun pacco proveniente da Paesi terzi, da destinare ad un fondo a
sostegno della digitalizzazione e della transizione sostenibile delle pmi
del commercio, sono le proposte di Federmoda per ridare equilibrio e vigore
anche al commercio di moda di prossimità”.*
Antonio Sorrentino, referente Federmoda-Confcommercio Potenza, dichiara:
“per sostenere il commercio di vicinato, chiediamo al governo di “*costituire
un tavolo del Commercio presso il Mimit e di accogliere le nostre proposte
concrete per il rilancio dei consumi; uno sgravio fiscale per i consumatori
sull’acquisto di articoli di moda presso i negozi di vicinato; un credito
d’imposta sugli affitti per aiutare le piccole e medie attività a sostenere
i costi; l’istituzione di una Giornata della Moda, durante la quale
ragionare su tutti gli argomenti relativi al settore e trovare soluzioni
condivise*“. “Solo attraverso un sostegno concreto e mirato, potremo
tutelare il commercio di vicinato e mantenere il rapporto di fiducia con la
clientela. “*Per questo motivo* – dice Sorrentino – siamo *pronti a
lavorare con il governo, la Regione e con tutte le parti interessate per
trovare soluzioni che sostengano il settore e promuovano la crescita
economica, nell’interesse dei consumatori, delle imprese e del paese,
attraverso un confronto costruttivo e collaborativo, volto a garantire un
futuro più sicuro e prospero per il settore della moda italiana, delle
imprese e dei lavoratori che ne fanno parte*“.
Per *Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio,* *“il
mondo della moda sta vivendo un cambiamento epocale, caratterizzato da
un’accelerazione senza precedenti nelle tempistiche, negli usi e nelle
abitudini dei consumatori. I social e i mezzi di comunicazione hanno
amplificato questo fenomeno, collegando indissolubilmente il settore della
moda a una complessa situazione economica e geopolitica globale. Il tema
dei dazi è solo uno degli aspetti che contribuisce a generare ulteriori
fragilità. È necessario coinvolgere non solo il governo, ma anche le
regioni, i comuni e le camere di commercio per studiare, insieme al sistema
di rappresentanza, soluzioni efficaci”.*