
(AGENPARL) – Tue 14 October 2025 https://www.aduc.it/articolo/farmaci+intelligenti+che+si+attivano+solo+all_39969.php
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Farmaci ‘intelligenti’ che si attivano solo all’interno del cancro. Immunoterapia come arma
Una scoperta pubblicata su “Nature Chemistry” potrebbe segnare una svolta decisiva nella lotta contro il cancro. Un team internazionale di ricercatori ha sviluppato un sistema di profarmaci a due componenti che si attivano esclusivamente nel microambiente tumorale, riducendo al minimo gli effetti collaterali e aumentando l’efficacia terapeutica. Al centro della ricerca c’è la proteina STING, (Stimulator of Interferon Genes) una regolatrice chiave del sistema immunitario, che può essere “accesa” per scatenare una risposta antitumorale potente e mirata.
STING rileva la presenza di DNA anomalo nel citoplasma delle cellule, un segnale spesso associato a infezioni virali o a danni cellulari. Quando si attiva, innesca una cascata di segnali che porta alla produzione di interferoni (messaggeri molecolari) e altre sostanze infiammatorie, capaci di mobilitare il sistema immunitario contro le cellule malate.
Negli ultimi anni, STING è diventato un mezzo promettente per l’immunoterapia oncologica, ma con un problema: se attivato in modo indiscriminato, può causare infiammazioni sistemiche, autoimmunità e persino morte delle cellule T (globuli bianchi fondamentali per il funzionamento del sistema immunitario) compromettendo la risposta antitumorale.
Per superare questi limiti, i ricercatori hanno ideato un sistema a due componenti: la prima molecola è un profarmaco inattivo, che viene somministrato per via sistemica, progettato per essere avviato solo da un enzima; la seconda molecola viene somministrata direttamente nel tumore. Quando le due sostanze si incontrano, reagiscono tra loro legandosi a STING avviando il sistema antitumorale.
In pratica, il farmaco si assembla da solo nel tumore, come un composizione molecolare che si completa solo nel luogo giusto. Questo approccio consente di evitare l’attivazione nei tessuti sani, riducendo i rischi e aumentando la precisione terapeutica.
I ricercatori hanno testato il sistema su cellule umane, dove il composto attivo ha mostrato una potenza 20 volte superiore rispetto al farmaco originale. Nei topi geneticamente modificati il farmaco si è formato quasi esclusivamente nel tumore, con tracce minime nel sangue e negli organi sani, il che dimostra che il sistema è efficace e altamente selettivo, un risultato raro nel campo dell’oncologia molecolare.
Questa tecnologia apre la strada a una nuova classe di farmaci intelligenti, capaci di distinguere tra cellule sane e malate. “Non somministriamo più il farmaco attivo,”, “ma lo costruiamo direttamente nel tumore, sfruttando le sue caratteristiche biochimiche”, spiegano gli autori.
Il principio può essere esteso ad altri bersagli molecolari e vari tipi di tumore, rendendo possibile una medicina personalizzata e meno invasiva. Inoltre, il sistema potrebbe essere combinato con altre terapie, come i checkpoint immunitari (molecole che regolano l’attività del sistema immunitario, agendo come veri e propri “freni” o “interruttori” biologici) o i vaccini terapeutici, per potenziare ulteriormente la risposta del sistema immunitario.
La ricerca dimostra che è possibile progettare farmaci che si attivano solo dove servono, riducendo i danni collaterali e aumentandone la precisione. È una risposta concreta al problema dell’attivazione “fuori bersaglio”, che ne ha limitato finora l’uso clinico.
Se confermata da studi sull’uomo, questa strategia potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui trattiamo il cancro, offrendo terapie più sicure, più efficaci e più intelligenti.
E’ un promettente passo avanti nella lotta al “nemico” di sempre.
(Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 14 Ottobre 2025)
Primo Mastrantoni, presidente comitato tecnico-scientifico di Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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