
(AGENPARL) – Tue 14 October 2025 DIREZIONE COMUNICAZIONE E IMMAGINE
UFFICIO STAMPA
Audizione presso la Commissione VIII Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera
CONFCOMMERCIO SU RIFORMA IN MATERIA EDILIZIA E PIANIFICAZIONE URBANA: “BENE IL RIORDINO, MA IL GOVERNO DEL TERRITORIO CONSIDERI ANCHE ASPETTI ECONOMICI E SOCIALI”
“Accogliamo con favore l’iniziativa parlamentare di riordinare la disciplina dell’edilizia e della pianificazione, secondo un paradigma moderno di rigenerazione dell’esistente, attento alla sostenibilità e inclusività. È fondamentale riconoscere il legame inscindibile tra la vitalità delle città e le imprese del terziario, veri presìdi sociali messi a rischio dalla desertificazione commerciale”: così Enrico Postacchini, componente di Giunta Confcommercio con incarico per Commercio e Rigenerazione urbana, nel corso dell’audizione alla Commissione VIII Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera sulla proposta di legge delega in materia di edilizia.
“Un intervento che restituisca coerenza e chiarezza a un corpus normativo frammentato è – ha proseguito Postacchini – un passo atteso da tempo, che può finalmente superare incertezze e costi che frenano investimenti e sviluppo. Apprezziamo, in particolare, il principio di inclusività che impegna il legislatore a ‘sostenere le imprese locali nel promuovere la diversità economica all’interno delle città’: una previsione importante per contrastare processi di rarefazione delle attività economiche con una pianificazione che valorizzi le economie di prossimità”.
Confcommercio chiede inoltre il pieno coinvolgimento delle rappresentanze d’impresa nella stesura dei decreti legislativi, sottolineando che sarebbe un errore progettare il ‘contenitore’ (gli edifici) senza ascoltare le esigenze del ‘contenuto’ (le attività economiche).
Infine, Postacchini ha manifestato la necessità di “massima cautela su permessi in deroga e cambi di destinazione d’uso. Se non governati dai Comuni e concepiti come strumenti eccezionali, salvaguardando la normativa di settore, rischiano di innescare nuovi fenomeni di desertificazione commerciale con impatti negativi sul tessuto socio-economico esistente”.