
(AGENPARL) – Tue 14 October 2025 https://www.aduc.it/articolo/capire+fasi+dell+intelligenza+artificiale+che_39970.php
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Capire le 4 fasi dell’Intelligenza Artificiale che possono cambiarti la vita
“Qualsiasi tecnologia sufficientemente
avanzata è indistinguibile dalla magia.”
Arthur C. Clarke
«Tendiamo a sovrastimare l’effetto
di una tecnologia nel breve periodo e a
sottovalutarne l’effetto nel lungo periodo.»
Roy Amara
«Questo processo di distruzione creatrice
è il fatto essenziale del capitalismo.»
Joseph A. Schumpeter
Una delle mie passioni culturali è studiare come avvengono le trasformazioni tecnologiche che mutano le società: l’invenzione del fuoco, dell’agricoltura, della scrittura, del motore (la meccanizzazione), le ferrovie, le auto (i trasporti), l’elettricità (nuovo impulso alla meccanizzazione), il telefono, la radio, la TV (le telecomunicazioni), la microelettronica (con i microprocessori e quindi i computer) fino ad internet.
Sono affascinato dal capire come accade che l’uomo, la società, scopre qualcosa di così trasformativo e poi questo si diffonde fino a cambiare l’uomo stesso. Esistono schemi ricorrenti, a prescindere dalla specifica tecnologia, che ci possono aiutare a comprendere l’evoluzione della prossima tecnologica? Una delle cose che mi fa particolarmente apprezzare questo argomento è la sua intrinseca natura multidisciplinare. Bisogna studiare gli aspetti più storici, quelli più scientifici, sociali, filosofici, economici, psicologici, ecc. È anche la ragione per la quale così poche persone conoscono questi temi.
Studiando una serie di fondi (alcune delle quali citerò in seguito) ha sviluppato un modello che penso possa essere estremamente utile per capire l’evoluzione della tecnologia probabilmente più trasformativa che l’uomo abbia mai creato e che è appena all’inizio: l’intelligenza artificiale.
Una persona che comprende pienamente le conseguenze di questo modello, nel corso della sua vita può accumulare una ricchezza superiore al 90% della popolazione. Questo in modo abbastanza semplice, anche se non sicuramente facile.
Le 4 fasi delle tecnologie trasformative
Lo schema che qui propongo è ispirato e fortemente debitore agli studi di svariati autori ai quali vanno attribuiti eventuali meriti che il lettore dovesse trovare dalla lettura di questo articolo. In particolare, ho il dovere morale di ricordare il sociologo Everett Rogers (morto nel 2004) per la teoria sulla Diffusion of Innovations, le curve a S, le categorie di adottanti, ecc. Fra gli economisti, non si può non citare Joseph Schumpeter (1883–1950) e la sua teoria della distruzione creatrice. Ma ancora più specifico è l’economista contemporaneo Giovanni Dosi, dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha introdotto i concetti di “paradigma tecnologico” e “traiettoria tecnologica” (1). Il suo articolo fondativo è “Technological paradigms and technological trajectories”.
Mi sento debitore anche nei confronti dell’economista Carlota Perez, per il concetto di cicli “installazione -> dispiegamento” ovvero che l’innovazione richiede infrastrutture, istituzioni e nuovi modelli. Ed infine, ma solo per ragioni di brevità, voglio citare gli studi di Frank Geels e Johan Schot sulla Multi-Level Perspective (MLP), cioè lo studio delle transizioni socio-tecniche.
Dato il giusto merito ha chi lo ha veramente, la teoria che accenno in questo articolo suddivide ogni tecnologia profondamente trasformativa della società in 4 fasi:
1. La ricerca. In questa fase la tecnologia è confinata nei laboratori e fra i super appassionati. Non ha una vera e propria applicazione commerciale.
2. Il lancio commerciale. In questa fase la ricerca ha finalmente trovato una configurazione della tecnologia che ha il potenziale di essere utilizzata commercialmente, ma mancano i modelli di business e la creazione dell’infrastruttura tecnologica per una diffusione di massa.
3. Lo sviluppo. In questa fase la tecnologia diventa matura, si individuano i modelli di business e si costruisce l’infrastruttura che può reggere una diffusione capillare della tecnologia nella società. Ciò che manca è l’adattamento della società. La società cambia sempre molto meno rapidamente rispetto alla tecnologia e richiede tempi più lunghi.
4. La diffusione di massa. In questa fase la tecnologia diventa parte integrante della vita quotidiana e trasforma la società.
Comprendere quali sono le principali differenze tra una fase e l’altra ed in quale fase ci troviamo della tecnologia trasformativa emergente ci può aiutare tantissimo ad investire in questa tecnologia in modo molto più efficace.
Questo schema si applica molto bene alle ultime tecnologie che hanno profondamente trasformato la nostra società come l’elettrificazione, le tecnologie del trasporto, quella delle comunicazioni e la microelettronica, i computer fino ad internet.
In questo articolo vogliamo confrontare, in particolare, l’introduzione di internet con l’intelligenza artificiale poiché pensiamo che si possano trarre delle lezioni importanti da applicare nei prossimi anni e – soprattutto – nei prossimi decenni.
Tenendo ben in mente che la storia non si ripete mai in modo uguale, ma spesso “fa la rima”. Il grafico seguente mostra l’andamento dell’indice tecnologico americano (il Nasdaq 100) con l’indicazione delle 4 fasi tecnologiche di internet, assieme ai fatti principali, comparate con quelle dell’intelligenza artificiale.
Descriviamo adesso le quattro fasi in modo un po’ più puntuale traendo spunto da ciò che è accaduto con internet.
La prima fase: la ricerca
La fase di ricerca di internet si può far risalire alla seconda metà degli anni 50 da un progetto militare all’interno di ARPA (Advanced Research Projects Agency). Nel 1969 nasce ARPANET, con una manciata di università collegate. Nel 1973 avviene la svolta tecnologica con Robert Khan e Vinton Cerf che inventano il protocollo TCP. Negli anni ‘80 e ‘90 si moltiplicano i nodi della rete ed i protocolli basati sul TCP/IP, ma ancora non si vede una tecnologia che possa avere risvolti commerciali significativi.
Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, la storia inizia ufficialmente nel 1956, durante il Dartmouth College, dove John McCarthy e altri studiosi coniarono il termine “intelligenza artificiale” e posero le basi di questa disciplina, ma ha subito diverse alternanze di fasi di sviluppo e fasi di “inverno tecnologico” fino ad arrivare agli anni recenti. Nel 2010 nasce Deep Mind, un centro di ricerca (poi acquisito da Google) che nel 2016 ottiene un successo clamoroso, con la vittoria contro il campione mondiale di Go (i super appassionati troveranno bellissimo il documentario presente su YouTube dal titolo: “AlphaGo – The Movie | Full award-winning documentary”). La macchina creata da Deep Mind “inventa” una mossa considerata precedentemente impossibile, che è passata alla storia come “mossa 37”. Il mondo scopre che questa tecnologia può fare cose considerate precedentemente impossibili. Sempre nel 2016 nasce OpenAI, prevalentemente per volere di Elon Musk,
spaventato proprio dai successi di DeepMind. Nel 2018 avviene l’innovazione tecnologica che dà il via alla seconda fase della tecnologia: la scoperta dell’architettura transformer, con la diffusione del paper: “Attention is all you need”. Si tratta dell’architettura sulla base della quale OpenAI svilupperà ChatGPT.
Questa fase è caratterizzata dal fatto che la tecnologia deve ancora trovare una configurazione che la renda utile ed interessante al largo pubblico. In questa fase è ancora confinata nei laboratori di ricerca ed interessa solo gli appassionati.
La seconda fase: il lancio