
(AGENPARL) – Mon 13 October 2025 Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
COMUNICATO STAMPA
Ricostruire significa ridurre il rischio: il modello del Centro Italia come laboratorio per la
resilienza nazionale
La ricostruzione post-sisma nel cratere del Centro Italia rappresenta oggi un modello
concreto di riduzione del rischio e un vero e proprio laboratorio nazionale di resilienza. In
occasione della Giornata Internazionale per la Riduzione del Rischio dei Disastri Naturali
(IDDRR), la Struttura Commissariale Sisma 2016, guidata dal Commissario Straordinario
Guido Castelli, sottolinea come il processo di ricostruzione avviato dopo il terremoto del
2016 stia delineando un nuovo paradigma: non un semplice ritorno alla normalità, ma un
avanzamento strutturale, sociale e ambientale fondato sulla sicurezza, sull’innovazione e
sulla prevenzione.
Costruire meglio significa realizzare edifici più resilienti, spostare insediamenti da aree ad
alto rischio, progettare reti idriche, fognarie, ponti e drenaggi con criteri di durabilità e
adattamento climatico.
Il cratere del Centro Italia rappresenta oggi un laboratorio nazionale per la riduzione del
rischio multi-disastro, sismico, idrogeologico e climatico, grazie a una serie di strumenti
innovativi e politiche integrate. Tra questi, il Sistema informativo ReGIS, una piattaforma
pubblica che monitora in tempo reale tutti gli interventi di ricostruzione e consente analisi
territoriali incrociate tra edifici, fondi, cronoprogrammi e localizzazione. L’Osservatorio
nazionale sulla ricostruzione, realizzato in collaborazione con Istat, Ispra e Protezione
Civile, permette di valutare l’impatto degli interventi e aggiornare il quadro della
vulnerabilità territoriale. Un ruolo fondamentale è svolto anche dalle università e dai centri
di competenza – Unicam, Unipg, Univaq, Sapienza e Politecnica delle Marche – che
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Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
sviluppano ricerche su antisismica, monitoraggio strutturale, digital twin, frane e
adattamento climatico.
Uno degli aspetti più innovativi è l’approccio “multi-hazard”, che riconosce come le aree
appenniniche non siano esposte solo ai terremoti ma anche a frane, alluvioni e fenomeni
climatici estremi. Nei Programmi straordinari di rigenerazione urbana connessa al sisma
(Ordinanze 137/2023 e 61/2023, tra le altre) sono stati finanziati interventi per la
stabilizzazione di versanti e bacini per oltre 1,2 miliardi di euro. Sono inoltre in corso studi
combinati su frane sismo-indotte e movimenti gravitativi, condotti da ISPRA, CNR-IRPI e
Università di Firenze, tra cui quelli sul Monte Vettore e nelle aree di Ussita e
Castelsantangelo sul Nera. Il piano di ricostruzione ha introdotto per la prima volta la
valutazione integrata del rischio territoriale come criterio di priorità per scuole, ponti e
infrastrutture pubbliche.
L’introduzione sistematica del Building Information Modeling (BIM) ha innovato la
progettazione e la gestione delle opere pubbliche, mentre il monitoraggio strutturale
continuo, con sensori e accelerometri installati sugli edifici strategici e sui beni culturali,
consente un controllo costante delle condizioni di sicurezza. Sono stati avviati progetti di
digital twin per la simulazione del comportamento strutturale degli edifici durante eventi
estremi, e la collaborazione con INGV e Protezione Civile ha portato alla creazione di una
rete di sensori geofisici ad alta densità che fa del cratere una delle aree più monitorate
d’Europa.
In questi anni si è consolidata una vera e propria filiera della conoscenza, con oltre mille
giovani formati in discipline legate alla sicurezza e alla gestione del rischio. Università e
centri di ricerca hanno attivato nuovi corsi di laurea dedicati alla ricostruzione e alla
resilienza, come “Ricostruzione, resilienza e gestione dell’emergenza” (Università di
Camerino), “Ingegneria della resilienza urbana e territoriale” (Università dell’Aquila) e
“Disaster Risk Management e governance territoriale” (Università di Perugia).
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Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
Numerosi sono gli esempi di interventi che incarnano questo approccio di riduzione del
rischio. A Norcia, la ricostruzione della Basilica di San Benedetto che verrà riaperta dopo i
lavori a fine mese è avvenuta secondo criteri antisismici e con sistemi di drenaggio
integrato. A Ussita, la nuova cabinovia Frontignano–Cornaccione è stata progettata con
analisi di rischio valanghe e sistemi antivento, mentre sul Monte Vettore prosegue il
monitoraggio della frana di Sasso Spaccato attraverso sensori tridimensionali e modelli
predittivi. Un caso emblematico è quello di Castelluccio di Norcia: l’intero borgo verrà