
Con l’inizio della stagione autunnale si apre anche il periodo in cui il virus influenzale tende a diffondersi con maggiore facilità. L’influenza stagionale non è una malattia banale: è una patologia virale acuta che colpisce l’apparato respiratorio e può presentarsi con febbre elevata, dolori muscolari, tosse secca, malessere generale e, nei casi più gravi, complicanze respiratorie e cardiovascolari.
Ogni anno, a livello mondiale, l’influenza stagionale è responsabile di milioni di casi clinici e di centinaia di migliaia di decessi. In Italia, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, si registrano ogni stagione tra 5 e 8 milioni di casi sintomatici, con un impatto significativo sulla salute pubblica e sul sistema sanitario nazionale. Le conseguenze più severe si riscontrano soprattutto nelle persone anziane, nei pazienti affetti da patologie croniche (cardiopatie, broncopneumopatie, diabete, insufficienza renale, condizioni di immunodepressione) e nei soggetti fragili. In queste categorie, l’infezione influenzale può rappre-sentare un fattore scatenante di scompenso clinico e può condurre a ricoveri ospedalieri, polmoniti batteriche secondarie e, purtroppo, anche al decesso.
La vaccinazione antinfluenzale rappresenta da decenni il principale strumento di prevenzione efficace.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato come essa riduca in maniera consistente non soltanto l’incidenza della malattia, ma anche la gravità delle sue complicanze. La vaccinazione è in grado di abbattere fino al 70-80% dei casi gravi e delle ospedalizzazioni nei soggetti sani e, anche laddove non eviti completamente il contagio, rende l’infezione clinicamente più lieve e meglio gestibile. Inoltre, un’ampia copertura vaccinale riduce la circolazione del virus nella popolazione generale, creando quella protezione indiretta che tutela anche chi non può vaccinarsi per motivi medici.
La storia recente ci ha insegnato quanto le malattie respiratorie infettive possano mettere in difficoltà interi sistemi sanitari e condizionare la vita sociale ed economica del Paese. È dunque fondamentale non sottovalutare la prevenzione, soprattutto nei periodi di maggiore esposizione. La vaccinazione antinfluenzale, sicura e ben tollerata, rappresenta una scelta di salute individuale e collettiva, un investimento che riduce costi sociali, assenteismo lavorativo e scolastico, e che protegge i più vulnerabili.
Meritocrazia Italia ribadisce l’importanza di una convinta adesione alla campagna vaccinale antinfluenzale. Vaccinarsi non significa soltanto proteggere se stessi, ma anche contribuire a spezzare la catena del contagio e difendere le persone più fragili della nostra comunità. È un atto di responsabilità e di solidarietà, che richiama ciascuno al dovere civico di tutelare la salute pubblica.
Pertanto, propone di:
– incentivare la vaccinazione eseguita presso i Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta;
– potenziare i SIESP (Servizi igiene epidemiologia e sanità pubblica) anche per aumentarne la capacità di vaccinazione;
– promuovere campagne informative che invitino i pazienti alla vaccinazione presso il proprio Medico, i SIESP e le farmacie;
– incentivare la vaccinazione a domicilio dei pazienti più fragili o non deambulabili.
La prevenzione non è mai un gesto individuale, ma un patrimonio collettivo.
Aderire alla campagna vaccinale significa scegliere la scienza, la protezione della vita e la forza di una comunità che si prende cura dei suoi membri più deboli.
Stop war.
