
“Le dichiarazioni del ministro Giuli sulla “continuità” garantita con la nomina di Brugnoni fanno sinceramente sorridere. Ma una volta per tutte ci spieghino: per la destra il cinema italiano e la sua gestione sono stati finora un’enclave sovietica da spazzare via oppure un luogo di gestione da conquistare, o forse solo da ammaestrare al nuovo ciclo politico? La verità è che si continua a parlare di discontinuità solo quando serve a occupare nuovi spazi, e di continuità quando invece conviene preservare equilibri e relazioni. Ribadiamo che il cinema italiano, invece, avrebbe bisogno di visione, libertà e professionalità, non di appartenenze o fedeltà di corrente. Ci auguriamo che il nuovo direttore generale cinema e audiovisivo del Mic, a cui vanno i nostri auguri per il suo incarico, sappia operare in modo trasparente e corretto, resistendo ai rancori e alle pressioni che il gabinetto del ministro vorrebbe trasferire alla macchina amministrativa del ministero” così il deputato democratico, componente della commissione Cultura della Camera, Matteo Orfini.