
(AGENPARL) – Mon 13 October 2025 Bardi incontra il Cluster di Bioeconomia
Un settore in forte espansione che conta 54 aziende con il supporto di importanti centri di ricerca. L’incontro di questa mattina si è concluso con l’impegno ad attivare un tavolo di confronto periodico, a cadenza mensile o bimestrale, per entrare nel dettaglio degli argomenti.
La bioeconomia è molto più di un settore produttivo: è una rivoluzione culturale ed economica. Si basa sull’utilizzo intelligente e responsabile delle risorse biologiche rinnovabili – piante, animali, microorganismi e residui organici – per creare energia, cibo, materiali e prodotti innovativi. È il punto d’incontro tra scienza, natura e impresa, dove la tecnologia lavora insieme all’ambiente per generare valore economico, sociale e ambientale. E rappresenta una straordinaria opportunità per ripensare lo sviluppo, creare nuovi posti di lavoro verdi e rendere il nostro pianeta più sano e resiliente.
Il tema è stato al centro di un incontro oggi tra il Presidente della Regione, Vito Bardi, e il cluster lucano di bioeconomia, guidato da Domenico Lazzazzera, che rappresenta una rete dinamica composta da 54 aziende, 2 cooperative e importanti centri di ricerca come Enea, Alsia, Agrobios, Irccs Crob, Università della Basilicata, Cnr e Feem, tutti impegnati nello sviluppo di progetti che coniugano sostenibilità, innovazione e crescita economica.
L’incontro – a cui ha partecipato l’intero direttivo del cluster – ha messo in evidenza i diversi ambiti di azione della bioeconomia: dalla valorizzazione delle biomasse all’agricoltura sostenibile, dall’energia pulita ai nuovi materiali ecocompatibili. Un settore che, anche in Italia, sta vivendo una fase di espansione significativa. Secondo l’XI Rapporto sulla Bioeconomia in Europa, nel 2024 il valore complessivo della bioeconomia italiana ha raggiunto 426,8 miliardi di euro, pari a circa il 10% della produzione economica nazionale, con 2 milioni di occupati. A livello europeo, il comparto vale oltre 3.000 miliardi di euro e dà lavoro a circa 17 milioni di persone, confermandosi uno dei motori principali della transizione verde. In Italia, la filiera agroalimentare continua a essere il cuore pulsante del sistema, rappresentando oltre il 63% del valore prodotto, seguita dalla chimica verde, dal tessile sostenibile, dal legno-arredo e dai nuovi bioprodotti.