(AGENPARL) - Roma, 12 Ottobre 2025(AGENPARL) – Sun 12 October 2025 7 OTTOBRE: BRUNETTA, COMUNITÀ EBRAICA NON È UN FRAMMENTO A PARTE, MA UNA RADICE VIVA DELLA NOSTRA COMUNE IDENTITÀ
“Quando ho ricevuto la richiesta di UCEI di ospitare questa giornata di studio nell’anniversario del 7 ottobre la mia risposta è stata immediata: un sì semplice e spontaneo. Vorrei partire da una parola che tutti noi conosciamo: ospite. Ha una straordinaria ambivalenza semantica. Vuol dire due cose opposte e complementari: chi accoglie e chi viene accolto. Ospitare è un dialogo che nasce dall’apertura e che si nutre e si alimenta nell’ascolto. Per questo ho detto sì alla richiesta di UCEI. E c’è anche una dimensione personale. Cent’anni fa mia madre giocava nel ghetto di Venezia. Io stesso anni dopo correvo e giocavo tra Campo del Ghetto Vecchio e Campo del Ghetto Nuovo. In quei luoghi respiravo un’unica trama, fatta di immagini e simbologie mescolate tra loro, come è intrinsecamente mescolata la nostra cultura giudaico-cristiana. Questo ricordo evoca in me una familiarità profonda, una memoria di casa, di focolare. In questi giorni si celebra la festa delle capanne, Sukkot, eco di un archetipo antico. È una memoria vissuta, quotidiana, che ci ricorda come la comunità ebraica non sia un frammento a parte, ma una radice viva e vitale della nostra comune identità”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta nell’aprire i lavori della giornata di studio e analisi dal titolo “La storia stravolta e il futuro da costruire”, organizzata oggi a Villa Lubin dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
7 OTTOBRE: BRUNETTA, INAUDITA BARBARIE CONTRO POPOLO EBRAICO MA ANCHE SFREGIO A NOSTRA CIVILTÀ
“Il 7 ottobre è stato non solo un’inaudita barbarie contro il popolo ebraico, ma anche uno sfregio alla nostra civiltà. Cito le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: ‘Il 7 ottobre rimarrà nelle coscienze come una pagina turpe della storia, una ferita che ha colpito ogni popolo, che richiama il dovere di una condanna perenne’. Ed è stato anche un tentativo di rovesciare la storia e la sua verità. Penso alle mobilitazioni dei giorni scorsi e agli striscioni che leggevano il 7 ottobre come inizio della resistenza palestinese. Mi chiedo: quando l’Occidente ha rinunciato a trasmettere la propria memoria come patrimonio condiviso, sostituendola con gli slogan, le appartenenze ideologiche o le semplificazioni da social network? Temo che tutto ciò sia dovuto anche a un grave abbandono educativo. Lo sforzo che dovremmo fare tutti è allora di costruire per le nuove generazioni una pedagogia della memoria. Tornare a insegnare che la conoscenza è un esercizio di libertà. Non c’è nessun futuro possibile senza verità. Perciò la tragedia del 7 ottobre ci ammonisce e ci consegna una responsabilità: proteggere e testimoniare la verità, respingere ogni forma di odio, costruire insieme un futuro che non tradisca la memoria”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta nell’aprire i lavori della giornata di studio e analisi dal titolo “La storia stravolta e il futuro da costruire”, organizzata oggi a Villa Lubin dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Ufficio Stampa
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