
IMMENSE 2025, la Giornata nazionale del cibo pubblico promossa da ANIR Confindustria, si è svolta a Roma presso Palazzo Wedekind nel contesto dell’80° anniversario della FAO. L’evento ha offerto un’occasione di confronto e approfondimento sul ruolo della ristorazione collettiva, presentata non solo come servizio essenziale, ma anche come infrastruttura sociale capace di promuovere coesione, sviluppo e benessere a livello nazionale.
La giornata ha visto susseguirsi focus table e panel con istituzioni, imprese e stakeholder della filiera, affrontando temi quali equità alimentare, qualità dei servizi, sostenibilità e innovazione industriale, nonché la necessità di un mercato regolato e trasparente e della revisione dei prezzi nei servizi collettivi. L’evento ha confermato la centralità del cibo pubblico come strumento concreto di crescita sociale, educativa e culturale nel Paese, consolidando il dialogo tra politica, istituzioni e imprese.
L’Agenparl ha intervistato l’On. Marco Simiani, membro della VIII Commissione permanente (Ambiente) della Camera dei Deputati.
«Ci vuole cura, attenzione e soprattutto coerenza nel rapporto non solo con l’ambiente, ma anche con la salute dei cittadini.
Dal punto di vista legislativo, possiamo fare molto, soprattutto nell’ambito delle economie, non solo rivedendo — secondo noi — la revisione dei prezzi che riguardano gli appalti. Crediamo infatti che il mondo dei servizi debba avere una marginalità coerente con l’investimento che un’azienda sostiene e con la qualità del cibo.
Oggi dobbiamo pensare anche, dal punto di vista ambientale, a incentivi per le imprese, che possano garantire, nei consumi energetici ma non solo, anche una riduzione delle emissioni. Servono provvedimenti seri per migliorare la produzione industriale e per fornire indirizzo e pianificazione, in modo che nelle future gare d’appalto si possano ottenere soluzioni coerenti con la qualità e con la prossimità del cibo offerto ai consumatori.
Spesso, purtroppo, assistiamo a scarsa qualità dei prodotti, bassa marginalità e scarsa qualità del lavoro. Per questo è necessario migliorare e investire in questo settore, che riguarda un miliardo di pasti in tutta Italia e un volume di fatturato significativo, con grande potenzialità occupazionale.
Occorre inoltre richiamare un principio fondamentale, citato anche nei panel dell’iniziativa: “prevenire è meglio che curare”. Dobbiamo garantire la salute delle persone, considerando che l’alimentazione è un tema centrale, che merita attenzione da parte della politica e di chi governa oggi il Paese.»