
IMMENSE 2025, la Giornata nazionale del cibo pubblico promossa da ANIR Confindustria, si è svolta a Roma presso Palazzo Wedekind nel contesto dell’80° anniversario della FAO. L’evento ha offerto un’occasione di confronto e approfondimento sul ruolo della ristorazione collettiva, presentata non solo come servizio essenziale, ma anche come infrastruttura sociale capace di promuovere coesione, sviluppo e benessere a livello nazionale.
La giornata ha visto susseguirsi focus table e panel con istituzioni, imprese e stakeholder della filiera, affrontando temi quali equità alimentare, qualità dei servizi, sostenibilità e innovazione industriale, nonché la necessità di un mercato regolato e trasparente e della revisione dei prezzi nei servizi collettivi. L’evento ha confermato la centralità del cibo pubblico come strumento concreto di crescita sociale, educativa e culturale nel Paese, consolidando il dialogo tra politica, istituzioni e imprese.
L’Agenparl ha intervistato l’On. Massimo Milani, membro della VIII Commissione permanente (Ambiente) della Camera dei Deputati.
«È veramente molto interessante il programma di questa giornata, che pone al centro l’importanza del cosiddetto — come è stato definito in questa manifestazione — “cibo pubblico”, cioè l’offerta della ristorazione collettiva, che ha un valore rilevante e che ritroviamo nelle scuole, nelle aziende, negli ospedali, dunque anche in quei luoghi di sofferenza dove la qualità dei cibi somministrati assume un significato ancora più importante.
Sicuramente c’è un impegno a livello parlamentare che ha portato all’istituzione di un tavolo di confronto presso il Ministero delle Infrastrutture per la revisione dei prezzi dei contratti, che sono contratti di lungo periodo. È difficile pensare che un prezzo fissato oggi possa rimanere valido anche tra sette, otto o nove anni, in un contesto in cui possono intervenire crisi internazionali, difficoltà di approvvigionamento o la ricontrattazione dei contratti collettivi di lavoro, con conseguente aumento del costo del lavoro.
Parliamo, infatti, di attività fortemente “labour intensive”, caratterizzate da un’elevata intensità di personale, e quindi è fondamentale che ci sia un’attenzione parlamentare su questi aspetti.
Ha fatto bene il Governo ad ascoltare il Parlamento rispetto alle richieste che avevamo avanzato per l’istituzione di questo tavolo. Ora stanno lavorando: lasciamoli lavorare per vedere a quali soluzioni si approderà.
Ciò che mi preme sottolineare, però, è che l’attenzione verso il settore c’è stata, e questo è un elemento importante da ricordare.»