
(AGENPARL) – Thu 09 October 2025 (AGENZIA UMBRIA NOTIZIE)
Asteramb66
Legge EnergiaUmbra approvata in Assemblea legislativa, l’assessore
Thomas De Luca: “Quadro certo per identificazione delle aree idonee e
non idonee all’installazione di impianti a fonti energetiche
rinnovabili. Il modello Umbria per conciliare transizione energetica
e tutela del paesaggio”
(Aun) – Perugia, 09 ottobre 2025 – L’Assemblea legislativa ha
approvato oggi in via definitiva il Disegno di Legge “Misure urgenti
per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro”,
provvedimento cruciale che colma il vuoto normativo, fornendo
finalmente un quadro certo e definito a livello regionale sulle aree
idonee e aree non idonee per l’installazione di impianti a fonti
energetiche rinnovabili. Punti chiave della legge sono la promozione
dell’autoconsumo, il contrasto alla povertà energetica e la
facilitazione per gli impianti domestici, ma soprattutto l’incentivo
alla costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili accelerando il
percorso verso l’autonomia energetica, il raggiungimento
dell’obiettivo di zero emissioni nette e dell’azzeramento del consumo
di suolo netto entro il 2050.
“Questa legge – dichiara l’assessore Thomas De Luca – è frutto di
oltre 100 incontri sui territori, di sei assemblee plenarie a Norcia,
Città di Castello, Orvieto, Foligno, Perugia e Terni, due incontri
con Anci, audizioni con le associazioni di categoria prima della pre-
adozione in Giunta, poi in Seconda commissione e quindi nelle loro
sedi per illustrare il disegno di legge. Tutti hanno potuto esprimere
le loro indicazioni. Abbiamo ascoltato la voce dei comitati che hanno
rappresentato le vulnerabilità dei territori e abbiamo cercato di
metterle a sistema. Ognuno ha avuto spazio di ascolto e ha inciso in
maniera concreta in questo processo. Questa legge è un risultato
collettivo: fare la transizione energetica senza consumare nuovo
suolo e senza distruggere il nostro patrimonio paesaggistico”.
Incentivi nelle aree idonee, deterrenza nelle aree non idonee
La legge individua in modo chiaro le aree idonee, che superano i
limiti della normativa statale puntando su superfici antropizzate o
già compromesse, al fine di incentivare la rigenerazione e l’uso
razionale del territorio preservando al massimo il territorio non
antropizzato. Per gli impianti ricadenti nelle aree idonee, i termini
dei procedimenti autorizzativi sono ridotti di un terzo, e il parere
paesaggistico, se previsto, è obbligatorio ma non vincolante.
Sono considerate aree idonee, tra le altre, superfici e coperture
di edifici, parcheggi, insediamenti produttivi esistenti o dismessi
(con una zona di rispetto di 500 metri), discariche e cave cessate o
abbandonate. Sono idonee le aree adiacenti alla rete autostradale
(A1, E45, Terni-Orte e Perugia-Bettolle) e alle linee ferroviarie,
entro 300 metri. L’Umbria è la prima regione a definire idonee anche
le aree dove ricadono impianti dedicati a Comunità Energetiche.
La Regione ha stabilito barriere chiare per la tutela del
patrimonio umbro. Sono considerate aree non idonee le zone di tutela
e a rischio di dissesto idrogeologico e idraulico. Sono non idonee
aree protette ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela
ai sensi del D.Lgs. 42/2004, ad esempio anche i siti UNESCO, la Rete
Natura 2000, le praterie sommitali sopra i 900 metri, e la fascia
pedemontana olivata Assisi-Spoleto. La non idoneità si applica con
specifiche fasce di rispetto dal perimetro dei beni vincolati: 500
metri per fotovoltaico e agrivoltaico e 3.000 metri per gli impianti
eolici. Per impianti di grande taglia, le aree non idonee si
estendono fino a 2.000 metri dai recettori sensibili (centri abitati,
scuole) e 3.000 metri dai beni tutelati.
Fare impianti nelle aree idonee sarà semplice, veloce e a rischio
zero. Presentare progetti in aree non idonee avrà un’elevata
probabilità di esito negativo.
Criteri di alta qualità progettuale e garanzie finanziarie
La legge prevede che tutti i progetti, a prescindere dall’area,
abbiano caratteristiche di alta qualità progettuale che viene
garantita attraverso la richiesta di dettagliata documentazione
tecnica, tra cui anche la presentazione di una garanzia finanziaria
nel caso di dimissione dell’impianto e la previsione di oneri
istruttori nella misura dello 0,1% nel caso di progetti su aree
idonee, 5% nel caso di aree idonee e che non sono dovuti nel caso di
impianti dedicati a CER.
Priorità alle Comunità Energetiche Rinnovabili e all’agricoltura
umbra
La legge privilegia l’autoconsumo e le esigenze delle comunità
locali. Le aree destinate a progetti a servizio di una CER sono
considerate aree idonee. Viene eliminato l’obbligo di documentare
preventivamente i fabbisogni energetici dei membri, consentendo lo
sviluppo graduale e l’ingresso di nuovi membri.
Eolico strategico
Per equilibrare le ampie protezioni assicurate al peculiare paesaggio
umbro sono state individuate aree idonee specifiche per gli impianti
eolici (superiori a 1 MW e altezza massima al mozzo di 100 metri)
limitatamente ad aree con adeguata ventosità (> 6 m/s) e bassa
esposizione panoramica rispetto ai beni paesaggistici.
Agrivoltaico avanzato
Nelle aree non idonee, gli impianti agrivoltaici avanzati sono
ammessi solo se a servizio di aziende agricole e zootecniche con sede
in Umbria, e la cui attività realizzata al di sotto sia destinata ad
agricoltura biologica certificata o a colture/allevamenti costituiti
da razze e varietà autoctone di interesse agrario, garantendo
l’integrazione nel paesaggio.
Il ruolo dei Comuni e la cartografia
La legge rafforza il ruolo degli enti locali nella pianificazione
energetica. I Comuni che intendono tutelare i centri storici (Zone A)
possono individuare zone non idonee all’installazione di impianti
sulle coperture, a condizione che individuino aree idonee da
destinare al soddisfacimento dei bisogni energetici degli utenti
(domestici e non domestici) o superfici idonee alternative per
l’autoconsumo, anche tramite CER.
La Giunta regionale si impegna ora nella fase operativa,
prevedendo entro 120 giorni la mappatura ricognitiva delle aree
idonee a bassa visibilità panoramica per l’eolico, ed entro 180
giorni la mappatura ricognitiva di tutte le aree idonee, distinta per
tipologia di fonte rinnovabile, consultabile liberamente sulla
piattaforma WebGis della Regione Umbria che risulterà uno strumento
fondamentale non soltanto per gli operatori economici, ma anche per
enti locali e cittadini.
“Abbiamo stabilito che autoprodursi energia è un diritto –
conclude l’assessore De Luca – che a decidere dove si fanno gli
impianti sono lo Stato, le Regioni e i Comuni, non il mercato.
Abbiamo stabilito che le aree dove si presentano progetti di impianti
per le Comunità Energetiche sono aree idonee. Abbiamo stabilito che
l’Umbria può autodeterminare il proprio futuro e quando gli strumenti
per farlo sono nelle mani di tutti, questo significa pace democrazia
e benessere. Oggi liberiamo le migliori energie dell’Umbria, ma
questi strumenti bisogna cominciare a usarli e quindi si apre una
nuova fase. Quello di un nuovo Piano energetico regionale che è fermo
dal 2004 e con cui andremo a costruire le politiche attive,
declinando la strategia nelle sedi territoriali per dare una risposta
ai fabbisogni di ogni comune”.
Redcom/Mdc/nnn