
(AGENPARL) – Wed 08 October 2025 PAESC
OGGI LA PRESENTAZIONE ALLE COMMISSIONI CONSILIARI 1° E 4° DEL PIANO COMUNALE PER RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2
E REALIZZARE AZIONI UTILI A CONTRASTARE
GLI IMPATTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN CITTÀ
Questa mattina l’assessora al Clima, Transizione Ecologica e Ambiente Elda Perlino è intervenuta nel corso di una seduta congiunta delle commissioni consiliari 1° (Controlli, Legalità, Trasparenza, Urbanistica) e 4° (Cura del Territorio, Clima, Transizione ecologica e Ambiente) per presentare il PAESC – Piano per l’Energia Sostenibile e il Clima del Comune di Bari, redatto dalla società Aess – Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con gli uffici tecnici comunali competenti. All’incontro ha partecipato anche la vicesindaca e assessora alla Rigenerazione urbana e sociale Giovanna Iacovone.
Il Piano è un documento programmatico che definisce come il Comune intende ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 rispetto all’anno di baseline (per il Comune di Bari il 2002), aumentare l’efficienza energetica, incrementare l’uso di fonti rinnovabili e realizzare azioni utili a contrastare gli impatti dei cambiamenti climatici, in linea con il Patto dei Sindaci.
Dopo la presentazione e la discussione presso le commissioni consiliari competenti e i 5 Municipi, il PAESC sarà sottoposto all’approvazione della giunta comunale per passare poi al vaglio del Consiglio comunale.
“In questi anni abbiamo avuto esperienza diretta di quanto il clima sia già cambiato, con piogge intense, ondate di calore e periodi di siccità sempre più frequenti – ha sottolineato Elda Perlino -. Nella nostra città le analisi meteoclimatiche evidenziano un aumento delle temperature costante dal 1970, con preoccupanti effetti sulla salute nei quartieri dove più rilevante è l’effetto isola di calore urbana e dove si registrano temperature anche di 5 gradi maggiori che nelle aree verdi esterne alla città.
Si tratta di cambiamenti che incidono profondamente sulla qualità della vita dei cittadini, anche se spesso non vengono immediatamente percepiti.
Tutti, però, si rendono conto dei cambiamenti nell’andamento delle precipitazioni, con alluvioni che sempre più frequentemente mettono in crisi la città, violente mareggiate sul litorale e lunghi periodi di siccità.
È dunque essenziale preparare la città ad affrontare le condizioni climatiche che stanno cambiando e che muteranno ancora di più, come conseguenza della crescita delle emissioni di gas serra su scala globale.
In questo scenario la strategia di adattamento climatico ha come obiettivo quello di approfondire la conoscenza i rischi e le prospettive per il territorio e, soprattutto, aprire il confronto sulle priorità di intervento e le misure da adottare per mettere in sicurezza la città, rafforzando la resilienza di infrastrutture e spazi pubblici.
Quella dell’adattamento è una sfida a proiettare la città nel futuro, a ripensare e riqualificare i suoi spazi e a renderli più belli e funzionali, a rafforzare la sicurezza delle infrastrutture urbane. Come già si sta facendo con i progetti di forestazione urbana, i grandi parchi – ad esempio il parco della Rinascita e Costa sud -, la rigenerazione e rinaturalizzazione di aree verdi come lame e ipogei per favorire una transizione ecologica che potenzi e rivaluti il potenziale ecologico del territorio e lo metta al centro del nuovo PUG per rendere la nostra città più verde, moderna, vivibile e inclusiva”.
Il PAESC comunale si compone di cinque parti:
1. L’inventario base delle emissioni (BEI), che fornisce informazioni sulle emissioni di CO2 attuali del territorio comunale, quantifica la quota di CO2 da abbattere per rispettare l’impegno di ridurre del 55% le emissioni entro il 2030 e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, individua le criticità e le opportunità per uno sviluppo energeticamente sostenibile del territorio e le potenzialità in relazione allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili.
2. La valutazione delle vulnerabilità e dei rischi legati al cambiamento climatico del territorio di competenza dell’ente locale.
3. La valutazione della povertà energetica a livello locale.
4. Le azioni di mitigazione delle emissioni al 2030 attraverso le attività che l’amministrazione intende portare avanti per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 definiti dall’agenda 2030.
5. Le azioni di adattamento che individuano le attività che l’amministrazione intende portare avanti al fine di aumentare la resilienza del territorio.
Per quanto concerne la mitigazione (riduzione dei consumi e delle emissioni del territorio comunale), il documento ricostruisce l’inventario delle emissioni al 2022 e, comparandolo con l’inventario all’anno di baseline (2002), ne definisce lo scostamento in termini di tCO2. In questo modo viene realizzata una quantificazione della CO2 risparmiata e, al contempo, si definisce la quota di emissioni da ridurre attraverso le azioni di mitigazione individuate dal PAESC, per rispettare gli obiettivi previsti dall’agenda 2030 della riduzione del 50%.
La ricostruzione dell’inventario delle emissioni del PAESC al 2022 ha evidenziato una riduzione in termini assoluti, pari a 36.803 tCO2 delle emissioni, rispetto all’inventario di base al 2002, che in termini percentuali corrisponde a un – 3%. Nel periodo considerato il Comune di Bari ha registrato un aumento della popolazione residente di 1.668 persone, pari al +0,5%: considerando pertanto le missioni pro capite, la percentuale di riduzione si attesta al -3,4%, passando da 3,99 tCO2/persona a 3,85 tCO2/persona.
Complessivamente il nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni in termini assoluti è pari a 564.633 tCO2, (1,82 tCO2/ab pro-capite) che corrisponde al -55,08% rispetto al valore del 2002, anno di baseline, ovvero al -52% rispetto al 2022.
La strategia su cui si fonda il Piano è strettamente legata alle specificità e alle esigenze del territorio. Al centro di tutto vi è l’obiettivo di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso interventi di riqualificazione energetica, promozione delle Comunità energetiche rinnovabili e valorizzazione del patrimonio pubblico e delle aree produttive. In parallelo, le azioni previste puntano a ripensare i modelli di mobilità urbana in un’ottica sostenibile, potenziando il trasporto pubblico locale, le reti ciclabili e le infrastrutture per la mobilità dolce, con l’obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti e migliorare l’accessibilità, in particolare nei quartieri più vulnerabili.
Per quanto riguarda invece l’adattamento, è stata condotta una valutazione delle vulnerabilità e dei rischi del territorio connessi con gli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici. Basandosi principalmente su analisi climatiche e sulla documentazione disponibile a livello regionale, provinciale e comunale, la valutazione dei rischi e delle vulnerabilità aspira ad una visione più ampia, includendo l’analisi di altri fattori come le vulnerabilità socioeconomiche.
Tra i rischi climatici più impattanti per il Comune di Bari, l’analisi evidenzia le alte temperature estive, che nelle zone urbanizzate esasperano il fenomeno dell’isola di calore con numerosi effetti negativi soprattutto per gli strati più vulnerabili della popolazione e il modificato regime delle piogge, che in occasione degli eventi più intensi può essere causa di allagamenti che mettono in crisi il sistema fognario urbano.
Ai fini di organizzare al meglio le azioni, esse sono state suddivise in quattro ambiti tematici, che rappresentano le direttrici strategiche lungo le quali si sviluppa l’intervento dell’amministrazione comunale.
L’ambito maggiormente rappresentato è quello delle “Infrastrutture verdi e blu” che conta numerose azioni, il 50% delle quali è già completato e il restante in corso di realizzazione, seguito da quello in cui sono stati ricompresi, invece, tutti i processi di “ottimizzazione, manutenzione e gestione dei servizi pubblici”, anche questi già in stato di avanzamento. Questi due ambiti insieme costituiscono il nucleo centrale della strategia urbana per l’adattamento climatico, con interventi mirati alla valorizzazione del verde urbano, alla rigenerazione ecologica del territorio, al rafforzamento del rapporto tra città e mare, insieme a un orientamento sempre più spinto e attento a una gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche.
Gli altri ambiti riguardano gli “strumenti di pianificazione”: qui vi sono le principali leve strategiche e normative che orientano le trasformazioni urbane, e tutte le iniziative legate alla “formazione e sensibilizzazione”.
La visione a lungo termine del Comune di Bari prevede una riduzione delle proprie emissioni climalteranti, in linea con il Green Deal europeo, con il raggiungimento della neutralità climatica al 2050, con un obiettivo intermedio definito con il PAESC pari a -55% rispetto alla baseline, entro il 2030.
Contestualmente alle azioni di mitigazione verranno intraprese specifiche misure di adattamento ai cambiamenti climatici per aumentare la resilienza ai rischi legati al cambiamento climatico.
La finalità è quella di migliorare la qualità della vita della comunità incrementando gli spazi verdi e rigenerati, eliminando il consumo di suolo, costruendo edifici e infrastrutture utilizzando le soluzioni basate sulla natura (NBS), promuovendo mobilità sostenibili capaci di svincolare i cittadini dalla dipendenza delle auto.
I cambiamenti necessari per raggiungere questi obiettivi costituiranno un percorso di consapevolezza per le persone che potranno agire in prima persona per rendere la città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti eque e sostenibili.