
(AGENPARL) – Wed 08 October 2025 (ACON) Trieste, 8 ott – “Ci sono diversi punti condivisi tra la
norma che abbiamo depositato e il ddl 59, al quale riconosciamo,
su quella che forse ? la partita pi? strategica del nostro
presente seppure ancora sottovalutata da molti, di essere una
proposta articolata che si pone l’obiettivo di impattare su
diversi aspetti del nostro sistema regionale”.
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd) a margine della seduta della VI commissione riunita ieri per
l’esame del disegno di legge 59 disposizioni in materia di
Innovazione sociale per lo sviluppo e l’attrattivit? in Fvg.
Celotti, che sar? relatrice di minoranza in Aula, riconosce
inoltre che “diversi spunti e proposte avanzati dal Partito
democratico in questi due anni e mezzo hanno trovato collocazione
all’interno del disegno di legge”. Per l’esame in Aula, annuncia,
“prepareremo quindi degli emendamenti per continuare a dare il
nostro contributo per affrontare la partita cruciale
dell’attrattivit? regionale, una sfida che ? di tutti e che va
affrontata quanto pi? possibile assieme e in modo trasversale”.
Ieri in sede di discussione in Commissione, la consigliera dem ha
inoltre presentato tre emendamenti di sistema, poi ritirati
rimandando a ulteriori proposte in Aula, che, spiega, “si
riferivano a tre aspetti che ritengo fondamentali. Il primo
riguarda la definizione di standard regionali dei servizi da
garantire alle famiglie con figli, su tutto il territorio
regionale, a prescindere da dove vivono, dalla montagna alle
citt? passando per le aree extraurbane. Questo aspetto richiama i
principi dell’universalit? dei servizi e della garanzia di
accesso, che sono due elementi cruciali per le famiglie”.
“Il secondo emendamento – spiega l’esponente di opposizione -,
riguardava la necessit? di declinare questi standard a livello di
ogni territorio, e quindi di creare un nuovo protagonismo dei
Comuni che insieme con gli istituti scolastici, il tessuto
produttivo locale, le rappresentanze sindacali, il terzo settore
che ha un ruolo fondamentale, e le aziende sanitarie dovrebbero
essere chiamati a definire dei piani territoriali per la famiglia
che tengano insieme aspetti pedagogici ma anche aspetti
organizzativi dei servizi, valorizzando i tessuti e le reti
presenti e l’apporto che ciascun soggetto pu? dare”.
“Infine il terzo emendamento riguardava invece l’introduzione di
un’Agenzia, quale strumento per rendere possibile una vera
integrazione fra i diversi assessorati e le diverse direzioni
regionali, coinvolte nello strategico rilancio del sistema di
welfare per le famiglie per i giovani, che aumenter?
l’attrattivit? regionale e le possibilit? di sviluppo del tessuto
produttivo e delle aziende del territorio”, conclude la nota.
ACON/COM/mv
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