
L’ex primo ministro francese Édouard Philippe, già stretto alleato del presidente Emmanuel Macron, ha chiesto ufficialmente al capo dello Stato di indire elezioni presidenziali anticipate per porre fine alla profonda crisi politica che scuote la Francia.
Philippe, che ha guidato il governo dal 2017 al 2020 e oggi è sindaco di Le Havre, è la prima figura di rilievo all’interno dell’area macronista a mettere in discussione la permanenza di Macron all’Eliseo fino al 2027. L’ex premier, leader del partito Horizon e potenziale candidato alla presidenza, ha dichiarato a Le Figaro che “il tempo stringe” e che “l’unica via d’uscita dalla crisi spetta a Emmanuel Macron, che deve essere all’altezza del suo mandato”.
Pur escludendo un’immediata richiesta di dimissioni, Philippe ha sottolineato che il presidente dovrebbe “nominare un nuovo governo per approvare un bilancio” e solo dopo avviare la campagna per le presidenziali anticipate, “in modo che si svolgano in buone condizioni”.
Nel frattempo, anche Gabriel Attal, altro ex primo ministro e attuale leader del partito Rinascita all’Assemblea nazionale, ha criticato le scelte di Macron, affermando di “non capire più le sue decisioni” e accusandolo di voler “mantenere il controllo a ogni costo”. Tuttavia, Attal si è detto contrario a nuove elezioni, preferendo puntare a un compromesso politico per approvare il bilancio e poi scegliere un nuovo capo di governo.
La situazione politica resta estremamente frammentata. La sinistra, divisa tra socialisti, ecologisti e La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, fatica a trovare un’intesa, mentre a destra la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha ribadito la richiesta di scioglimento del parlamento o dimissioni del presidente, definendo la crisi “senza precedenti nella Quinta Repubblica”.
Il presidente del RN Jordan Bardella ha inoltre aperto a una possibile alleanza con i Repubblicani in caso di nuove elezioni, mentre il leader di questi ultimi, Bruno Retailleau, si è detto più incline a un governo di coabitazione con i liberali macronisti.
Con tre governi caduti in meno di un anno e un parlamento sempre più ingovernabile, la Francia si trova di fronte a una delle sue crisi istituzionali più gravi degli ultimi decenni, mentre la figura di Macron appare sempre più isolata sul piano politico.