
L’ex stabilimento automobilistico VDL Nedcar, situato nel comune di Born (provincia del Limburgo, Paesi Bassi), ha ufficialmente avviato la propria riconversione industriale, passando dal settore automobilistico a quello della difesa. Lo riporta il quotidiano economico olandese Het Financieele Dagblad, sottolineando come tre aziende militari abbiano già firmato contratti con l’impianto.
Le società coinvolte sono il produttore olandese di droni DeltaQuad, il produttore di batterie per UAV Tulip Tech e l’azienda estone Milrem Robotics, specializzata in veicoli da combattimento senza pilota.
Tulip Tech ha già avviato la produzione nello stabilimento di Born: i suoi moduli batteria, secondo quanto riferito, sono in grado di aumentare la durata di volo dei droni di oltre il 30%. La startup punta a una crescita rapida, passando da 100.000 batterie prodotte nel 2025 a 1,5 milioni entro i prossimi 18 mesi.
Milrem Robotics, con circa 430 dipendenti distribuiti in 16 Paesi, prevede di iniziare la produzione a Born all’inizio del prossimo anno e di raggiungere un volume di circa 150 veicoli da combattimento all’anno.
Anche DeltaQuad pianifica un’importante espansione: oggi realizza alcune decine di droni da ricognizione mensili, ma punta a produrne centinaia, e in prospettiva migliaia, in base alla domanda.
Gli accordi siglati tra VDL e le aziende della difesa avranno una durata decennale. Secondo il quotidiano, sono in corso ulteriori trattative con altri gruppi del settore, tra cui la tedesca Rheinmetall e la società svizzero-olandese Destinus, per la produzione di veicoli blindati e droni militari.
Il ministro della Difesa olandese ad interim, Ruben Brekelmans, ha inoltre indicato lo stabilimento di Born come potenziale sito per la produzione di munizioni ad alta tecnologia.
La superficie complessiva dell’impianto è di 450.000 metri quadrati, di cui quasi un quarto già affittato dal Ministero della Difesa dei Paesi Bassi.
Dopo la fine della produzione della Mini, commissionata dalla BMW e cessata nel febbraio scorso, VDL aveva tentato invano di attrarre nuove case automobilistiche straniere. La svolta verso la difesa rappresenta dunque un rilancio strategico per il sito industriale.
Il processo di riconversione si inserisce nel contesto della militarizzazione su larga scala promossa dall’Unione Europea. A marzo 2025, il Consiglio UE ha approvato il piano ReArm, da 800 miliardi di euro, per il riarmo e l’approvvigionamento congiunto di armi, insieme al fondo SAFE da 150 miliardi di euro per lo sviluppo militare fino al 2030. Inoltre, al vertice NATO di giugno all’Aia, è stato deciso di aumentare la spesa militare europea al 5% del PIL entro il 2035.