
(AGENPARL) – Tue 07 October 2025 https://www.aduc.it/editoriale/ottobre+24+febbraio+cambiato+tutto+anche+economia_39934.php
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7 Ottobre e 24 febbraio. E’ cambiato tutto, anche l’economia
Coi massacri di Hamas del 7 Ottobre 2023 verso gli israeliani, è cambiato tutto. L’equilibrio non c’è più (Gaza ai palestinesi fu una molto contrastata cessione di Israele). La reazione del governo israeliano, giustificata per riprendersi gli ostaggi, continua senza fine.
Anche con l’invasione russa dell’Ucraina, 24 Febbraio 2022, è cambiato tutto. L’equilibrio post caduta del muro di Berlino non c’è più. Le azioni di Putin, ufficialmente per proteggere il suo Paese, sono diventate pretese territoriali e occasione per rimettere in discussione gli equilibri del Pianeta.
I linguaggi e modi politici, in tutto il mondo, sono diventati selvaggi. Tant’è che un ultimatum come quello proposto dal presidente Usa per Gaza, viene chiamato piano di pace, ed è complicato pensare che potrebbe esserci qualcosa di diverso. E la disponibilità di Putin alla pace significa dover fare solo quel che vuole lui.
Le conseguenze in Italia (che portiamo come un esempio tra tanti) sono disastrose. L’antisemitismo, l’anti-Occidente e la violenza, che sembravano marginalizzati, sono tornati in auge anche peggio di quando c’era la guerra fredda, pur se in un Paese sostanzialmente indifferente e distratto (la partecipazione degli elettori ai momenti istituzonali è in continuo calo).
Questo ha ricaduta non solo su quieto vivere e sicurezza, ma anche sull’economia. Al momento, come Italia e come Europa, galleggiamo. Siamo solo agli inizi della destabilizzazione, ma indicatori e “sentiment” non preannunciano un domani di certezze, serenità, rigogliosità.
La vicenda dell’energia russa non è ancora chiusa e ci sono difficoltà (visto che la partita si gioca in Ue, con l’opposizione di Ungheria e Slovacchia) a capire se e quando ci sarà un punto fermo.
L’aumento delle spese militari (per la difesa europea e le industrie del settore che proliferano, piuttosto che altre), e che non potrebbe essere altrimenti, è uno di questi indicatori.
La chiusura di mercati da/per Russia e alleati nonché (pur nella parzialità propagandistica del momento) Israele avranno conseguenze fino ai prezzi al dettaglio di merci e servizi del nostro quotidiano. La chiusura delle collaborazioni e scambi culturali/educativi avranno risvolti non indifferenti.
Ultime, e non secondarie, le nostre vite private amicali e non solo cominciano ad essere sconvolte: quanti reggeranno la convivialità con antisemiti e filo Putin, anche se larvatamente manifesti e presentati come pacifismo. E, viceversa, quanti di questi pacifisti continueranno a voler essere conviviali con chi li considera antisemiti e anti-Occidente.
La ricorrenza di oggi per Israele, concatenata con quella dell’Ucraina, sono occasioni per fotografare la situazione e il cammino che abbiamo intrapreso. E’ bene non essere indifferenti e distratti, ché, nel caso, ci casca lo stesso tutto addosso.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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