
(AGENPARL) – Mon 06 October 2025 Terzo Settore. 31 ottobre sciopero per i circa 10.800 dipendenti con CCNL
Anaste. Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs: “Il rinnovo
siglato mortifica i lavoratori. Servono dignità e giusta retribuzione per
oltre 10mila addetti”
Roma, 6 ottobre 2025 – Incroceranno le braccia venerdì 31 ottobre 2025 le
lavoratrici e i lavoratori a cui viene applicato il CCNL Anaste. Alla base
della mobilitazione, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e
Uiltucs, l’esito negativo del tentativo obbligatorio di raffreddamento e
conciliazione e la firma di un nuovo contratto peggiorativo tra Anaste e
alcune sigle sindacali autonome, non rappresentative del settore.
La mobilitazione è la risposta alla chiusura di Anaste, che ha scelto di
sottoscrivere un rinnovo contrattuale al ribasso, ignorando le richieste
delle organizzazioni sindacali confederali e penalizzando i circa 10.800
professionisti del terzo settore socio-sanitario assistenziale, in gran
parte donne e operatori impegnati quotidianamente nell’assistenza a persone
fragili e non autosufficienti.
“Le motivazioni dello sciopero risiedono nella palese indisponibilità di
Anaste nella ricerca di soluzioni volte a garantire ai lavoratori pari
diritti, tutele, dignità già riconosciute ad altre lavoratrici e lavoratori
del settore alle dipendenze di datori di lavoro che applicano altri CCNL”.
Secondo i sindacati, l’accordo firmato da Anaste “non solo non garantisce
alcun miglioramento salariale in linea con l’aumento del costo della vita,
ma prevede parti normative peggiorative rispetto ad altri Ccnl del settore
come nel caso del comporto di malattia, che mette a rischio la tutela della
salute dei lavoratori.”
“È evidente la volontà di Anaste – prosegue la nota unitaria – di
sottoscrivere accordi con aumenti contrattuali irrisori, disconoscendo la
dignità di coloro che quotidianamente con dedizione e responsabilità si
prendono cura delle persone, soprattutto quelle più fragili, sacrificando
la qualità dei servizi erogati.”
Il contrasto è ancora più evidente se raffrontato con i rinnovi
sottoscritti nello stesso comparto – Uneba, Cooperative Sociali, Valdesi,
Anffas, Agidae – che hanno previsto aumenti retributivi tra il 10,4% e il
12,6% e significativi miglioramenti normativi su malattia, genitorialità,
welfare, quattordicesima mensilità e contrasto alle molestie e alla
violenza di genere.
Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali attiveranno una campagna di
sensibilizzazione e informazione capillare, con assemblee nei luoghi di
lavoro, iniziative pubbliche sui territori e il coinvolgimento delle
istituzioni locali, delle famiglie e dell’opinione pubblica.
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CISL FUNZIONE PUBBLICA NAZIONALE
Portavoce del Segretario Generale
X @guidobachetti
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