
(AGENPARL) – Mon 06 October 2025 ALLEGATO 1 – Vantaggi del Profilo di salute online
L’utilizzo degli open data sanitari offre molteplici vantaggi per la programmazione degli interventi di
prevenzione.
Pianificazione mirata e adattata: la disponibilità di dati dettagliati e disaggregati a livello provinciale
e distrettuale permette di sviluppare interventi di prevenzione personalizzati, rispondendo in modo
efficace alle necessità specifiche delle diverse aree. Ad esempio, se un distretto ha una maggiore
incidenza di malattie cardiovascolari è possibile rafforzare le campagne di sensibilizzazione e
screening in quella zona.
Monitoraggio continuo e aggiornamento dei programmi preventivi: gli open data sanitari
consentono di monitorare in tempo reale l’andamento delle iniziative di prevenzione. Le autorità
sanitarie possono adattare tempestivamente le strategie di intervento in base ai risultati delle analisi
dei dati, ottimizzando l’allocazione delle risorse.
Migliore allocazione delle risorse: l’accesso a dati sanitari aperti e dettagliati permette di identificare
le aree con le maggiori necessità sanitarie, garantendo che le risorse (come fondi, personale sanitario
e strutture) vengano distribuite in modo equo ed efficiente e riducendo le disuguaglianze
nell’accesso alla salute.
Prevenzione basata su evidenze: è possibile analizzare i trend di salute in modo dettagliato, come
la prevalenza di malattie croniche, i tassi di vaccinazione e i comportamenti di rischio (ad esempio
fumo, alcolismo), per sviluppare politiche di prevenzione basate su evidenze scientifiche e dati
concreti.
Trasparenza e responsabilità: l’apertura dei dati sanitari favorisce la trasparenza nei processi
decisionali e la responsabilità delle istituzioni sanitarie, in quanto i cittadini e i ricercatori possono
accedere e analizzare i dati sanitari e di prevenzione, migliorando il controllo pubblico e la fiducia
nelle politiche sanitarie.
Coinvolgimento attivo della comunità: la disponibilità di dati aperti consente ai cittadini di essere
più informati sulle politiche sanitarie regionali e di partecipare attivamente agli interventi di
prevenzione. Le persone possono monitorare i propri progressi nei programmi di screening e
vaccinazione, migliorando il coinvolgimento nelle attività preventive.
Sostenibilità ed efficienza: avere dati aperti e aggiornati favorisce una gestione più sostenibile ed
efficiente dei servizi sanitari, riducendo gli sprechi e migliorando la qualità degli interventi.
ALLEGATO 2 – Esempi di utilizzo
Ricerche sulla popolazione per l’adozione di politiche mirate
Oltre ai dati più standard, come il numero di residenti, è possibile ottenere informazioni preziose
sui principali fattori di rischio socio-economici della popolazione, ad esempio la percentuale di
cittadini stranieri, la quota di persone che vivono da sole, il numero di anziani ogni 100 persone in
età lavorativa e tante altre. Informazioni che permettono di comprendere meglio le caratteristiche
e i bisogni della comunità, e quindi di pensare a politiche socio-sanitarie mirate. Ad esempio, nei
comuni dell’Appennino si osserva una bassa densità abitativa, una scarsa presenza di immigrati, una
percentuale di anziani particolarmente elevata (oltre 50 ogni 100 persone in età lavorativa) e un’alta
incidenza di persone che vivono sole.
Potenziamento dei servizi di base in funzione delle patologie croniche più diffuse o a maggiore
impatto sulla salute
Un’analisi epidemiologica del territorio consente di identificare le patologie croniche maggiormente
incidenti e con il più alto impatto in termini di carico di malattia. Circoscrivendo la ricerca a una
singola Ausl, può ad esempio emergere una prevalenza di patologie croniche leggermente superiore
alla media regionale, e al contempo una maggiore anzianità della popolazione locale. In questa Ausl
le malattie croniche più frequenti risultano essere quelle di tipo metabolico, seguite dalle
muscoloscheletriche e dalle neoplasie, con una distribuzione relativamente omogenea tra i distretti.
Tuttavia, se si considera il livello di gravità e l’impatto complessivo sulla salute della popolazione, le
neoplasie emergono come le patologie più rilevanti, seguite da quelle psichiatriche; queste ultime,
sebbene meno frequenti, sono altamente invalidanti, soprattutto tra le fasce più giovani della
popolazione. L’analisi delle comorbidità evidenzia infine come le malattie psichiatriche – quali
depressione, psicosi e schizofrenia – siano frequentemente associate ad altre condizioni croniche,
contribuendo ad aggravarne il decorso. Tutti dati estremamente importanti e utili per individuare le
aree su cui concentrare l’azione e quali interventi mirati adottare.