
(AGENPARL) – Mon 06 October 2025 *Cnpr forum: la spinta della transizione energetica per il rilancio
dell’economia*
*Sala (FI): “Italia in grado di far fronte alla richiesta”*
*D’Alfonso (PD): “Neutralità climatica è priorità”*
*Colucci (NM): “Servono modifiche a livello europeo”*
*Mari (AVS): “Stiamo perdendo l’appuntamento con il futuro”*
“L’Accordo di Parigi risale al 2015 e, da allora, alcune condizioni sono
profondamente cambiate. Ci sono elementi positivi, ma la sicurezza
energetica resta centrale e strategica per ogni politica futura.
Analizzando la produzione energetica tra il 2 e il 3 ottobre, emerge che il
32% proviene dal fotovoltaico, il 21% dall’eolico e il 13,8% da centrali
turbogas, con solo il 9% del potenziale a gas utilizzato. Nello stesso
periodo, la Spagna ha prodotto il 14% da gas, sfruttando il 16% della
potenza disponibile. Questo dimostra che l’Italia può sostenere picchi
elevati di domanda energetica, confermando una capacità di risposta
significativa. Il percorso verso gli obiettivi procede, anche se con
difficoltà dovute alle mutate condizioni internazionali, in primis la
guerra. Gli incentivi sono utili, ma non ancora abbastanza incisivi per
generare un cambio strutturale. I veicoli elettrici funzionano bene in
città, ma servono anche trasporti alternativi come car sharing e pooling.
Parallelamente, va affrontato il tema della combustione per il
riscaldamento, semplificando la burocrazia”.
Lo ha dichiarato *Fabrizio Sala*, parlamentare di Forza Italia in
Commissione Finanze a Montecitorio, nel corso del Cnpr forum “Transizione
energetica: progressi e sfide di un percorso a ostacoli” promosso dalla
Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili,
presieduta da *Luigi
Pagliuca*.
*“*L’obiettivo europeo è raggiungere la neutralità climatica entro il 2050
– ha sottolineato *Luciano D’Alfonso *(Pd), vicepresidente della
Commissione Parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico -, azzerando
le emissioni di gas serra, in linea con l’Accordo di Parigi del 2015, che
mira a contenere l’aumento della temperatura globale entro due gradi.
Sebbene in ritardo, l’Europa ha già conseguito una riduzione del 37% delle
emissioni di CO₂ rispetto al 1990, principali responsabili del
riscaldamento globale. Se questo trend sarà mantenuto, sarà possibile
arrestare l’innalzamento della temperatura.
Nonostante il ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, l’Europa –
quarto emettitore mondiale dopo le nazioni cinese, americana e indiana –
può assumere un ruolo guida nella transizione ecologica e influenzare gli
altri grandi attori globali. La Cina, ad esempio, punta alla neutralità
climatica entro il 2060.
Per sostenere questo percorso, l’UE ha adottato diverse misure. Tra queste,
spicca il Fondo sociale per il clima, che dal 2026 metterà a disposizione
86,7 miliardi di euro per sostenere famiglie vulnerabili e microimprese.
Sono risorse che non possiamo sprecare, anche con una revisione più
efficace dei bonus”.
Secondo *Alessandro Colucci*, (Noi Moderati), segretario di presidenza
della Camera, “il termine *transizione* implica la capacità di adattare la
realtà all’obiettivo di abbandonare gradualmente la produzione di energia
da fonti fossili per orientarsi verso quelle rinnovabili. Per questo ho
creato un intergruppo parlamentare per lo sviluppo sostenibile, con
l’intento di superare sia il negazionismo dei problemi ambientali sia
l’ideologismo ambientalista, puntando su una *terza via*: restare un Paese
produttivo, ma con grande attenzione all’ambiente. Serve un mix energetico
equilibrato che comprenda rinnovabili, nucleare e idrogeno verde. Se
sapremo sviluppare progressivamente queste fonti, potremo garantire
all’Italia una vera autonomia energetica, con una significativa riduzione