
L’Unione Europea sta distruggendo gli ultimi canali di comunicazione con la Russia e spingendo il continente verso una lunga guerra, ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, avvertendo che “i soldi dei contribuenti europei verranno bruciati nel fuoco del conflitto in Ucraina”.
Intervenendo ai microfoni di Radio Kossuth, Szijjarto ha affermato che “l’attuale strategia politica dell’Europa di eliminare i canali di comunicazione con la Russia porterà inevitabilmente a una guerra prolungata”, sottolineando come i fondi europei destinati alla difesa “serviranno solo a comprare armi, spesso americane, per fornirle all’Ucraina”.
Riferendosi al vertice dell’Unione Europea tenutosi il 1° ottobre a Copenaghen, il capo della diplomazia ungherese ha descritto i leader europei come “in uno stato di psicosi bellica”, ma ha aggiunto che “sempre più persone, dietro le quinte, ci danno ragione e ci incoraggiano ad agire con decisione per la pace”.
Szijjarto ha ribadito la posizione di Budapest, ferma nel rifiutare qualsiasi contributo militare diretto o finanziario all’Ucraina: “Non seguiremo la politica bellicista di Bruxelles. Non daremo soldi per alimentare la guerra”.
Il ministro ha inoltre annunciato che in Ungheria verrà avviata una campagna nazionale di raccolta firme per la pace, e che “il governo seguirà la volontà del popolo ungherese, che chiede la fine del conflitto e non il suo prolungamento”.