
(AGENPARL) – Sat 04 October 2025 PATTO ETICO DI FILIERA
Alla cortese attenzione
dell’On Ministro Francesco Lollobrigida
Gentilissimo Ministro,
alla vigilia della prossima campagna olivicola ci vediamo costretti a scrivere a Lei e alle altre
autorità competenti per esporre alcuni fenomeni commerciali che hanno caratterizzando negli
ultimi mesi gli scambi di olio extravergine di oliva Italiano. Nel nostro paese, nell’ultima campagna,
si è prodotto pochissimo olio extravergine di oliva e le quotazioni durante il periodo di raccolta e
molitura – ottobre 2024 gennaio 2025 – si sono mantenute stabili e abbastanza omogenee nei
diversi areali produttivi.
Tale condizione, a nostro avviso, è stata garantita anche da un’attività puntuale svolta dagli organi
di controllo durante le fasi di raccolta. Di ciò abbiamo tutti unanimemente dato merito, al
sottosegretario La Pietra, che ha fortemente voluto tale attività straordinaria. La pressione e i
timori di tali controlli interforze hanno generato negli operatori disonesti un freno formidabile per
le attività illecite (false fatture di acquisto di olive e/o importazioni illegali di olio sfuso).
Purtroppo finita la parte straordinaria di controlli, a nostro avviso, le attività illegali sono riprese
come prima e più di prima.
Vogliamo con la presente, considerata la complessità della vicenda, sottoporre alla sua attenzione
alcuni punti di riflessione che potrebbero risultare utili per sgominare una volta per tutte questo
antico sistema di relazioni e di affari che blocca lo sviluppo della nostra olivicoltura italiana
1. Quotazioni: Sono mesi che moltissimi scambi di olio extravergine oliva Italiano vengono
realizzati con un range di quotazione tra i 7,00 € e 7,70 €. Il sistema Italia, nelle ultime due
campagne di produzione non ha mai registrato valori così bassi, come risulta dalle borse
merci italiane. Come è possibile registrare tali valori nelle vendite di olio sfuso? Per
vendere olio all’industria a questi valori ci dicono che ci siano prezzi di acquisto da frantoi
e da aziende agricole ancora più bassi tra 5,00 e 6,00 euro. È possibile che ci siano
“agricoltori” o “frantoi”, così all’oscuro delle quotazioni delle borse merci, che hanno
venduto il loro prodotto sottocosto? Considerando che il nostro paese si è dotato del
SIAN e della fatturazione elettronica, strumenti potentissimi di analisi, sarebbe
abbastanza agevole scremare la grande platea degli operatori del settore e selezionare le
vendite e gli acquisti effettuati molto di sotto delle quotazioni di mercato e i relativi
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operatori per approfondirne le dinamiche e finalizzare meglio l’attività di controllo.
2. Aziende: Spesso dietro un lotto di olio “Travestito” c’è un’azienda, un imprenditore, un
produttore. Selezionato l’elenco, di cui sopra, potrebbe essere opportuno verificare in
quali periodi, con quali attrezzature, con quale manodopera e con quale tipologia
diazienda tali produzioni sono state garantite. Molto probabilmente ci saranno aziende
con trattori arrugginiti, senza forza lavoro negli altri periodi e nelle altre attività di campo
che, grazie ad una grande dose di “fortuna”, ogni anno, baciati dal Signore, producono
frutti abbondanti con performance eccellenti di produttività. Potrà anche essere che ci
siano contratti di affitto o di vendita in campo di frutti di aziende con alberi distrutti dalla
xylella, incolte da anni con giovani impianti, che riescono a garantire ad alcuni produttori
e alcuni frantoi continuità di produzioni di qualità. In ultimo sempre incrociando i dati
potrà accadere che gli operatori più bravi e più fortunati siano in passato già inciampati in
problematiche connesse a frodi, truffe o irregolarità del settore.
3. Territorio: Selezionati gli elenchi riteniamo abbastanza agevole confrontare le produzioni
delle aziende agricole fornitrici dei frantoi, le rese e le qualità con quelle di colleghi degli
stessi areali; molto probabilmente noteremo disparità macroscopiche. Bravura? Fortuna?
Astuzia?
4. Trasporti: selezionati gli operatori più “attivi e più bravi” nella vendita sottocosto
potrebbe essere utile verificare le attività di trasporto (con quali autisti, con quali mezzi,
in quali giorni) anche ascoltando a campione qualche collaboratore: temiamo che se solo
avessimo la possibilità di incrociare utenze telefoniche di tali collaboratori potremmo
trovare diversi trattori – rimorchi e tante cisterne che viaggiano senza autista nel nostro
paese. Sempre in riferimento ai trasporti, potremmo notare come tanti di questi trasporti
di questo prodotto a basso prezzo, saranno stati effettuati o dagli stessi titolari
dell’attività o dalla stessa impresa di trasporti che ha anche, guarda caso, tanta attività
estera.
5. Finanze: è indubbio, Signor Ministro, che con quotazioni così elevate sia stato abbastanza
complesso, durante i periodi di raccolta e molitura, generare riserve finanziarie e
realizzare movimentazioni finanziarie così importanti come richieste dai valori dell’olio.
Anche per questo motivo riteniamo che le attività illecite siano state slittate a periodi di
maggiore tranquillità, nel tempo, per consentire approvvigionamenti finanziari e scambi
degli stessi garantiti. Anche su questo fronte molto probabilmente potremmo notare
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come gli scambi di questo prodotto “a saldi” siano stati caratterizzati da pagamenti
comodi e differiti.
6. Operatori: sempre a proposito di bravura e di super-capacità molto probabilmente
scopriremmo che gli operatori più concorrenziali con fatturati perché in questo anno sono
esplosi hanno una organizzazione aziendale limitatissima, quasi inesistente con strutture,
mezzi e fabbricati molto più simili ad una officina che ad una impresa olearia.
Le scriviamo signor Ministro perché riteniamo che il settore sia fortemente sotto attacco non solo
in termini di reddito degli operatori agricoli ma nella sua complessità di filiera e nella sua
permanenza sui mercati. Se continuiamo a consentire che non ci sia differenza qualitativa tra una
bottiglia marcata di olio italiano e una di olio comunitario o extracomunitario, a brevissimo
perderemo tutte le quote di mercato conquistate in decenni di attività con pregiudizio enorme per
tutta la filiera e per il nostro paese.
Chiediamo a Lei e al Sottosegretario di compiere un’ulteriore attività straordinaria perché siamo
convinti che, stante il divario delle quotazioni di questa campagna degli oli italiani con quelli esteri,
questa volta sia possibile sgominare questo manipolo di malfattori e consentire alla stragrande
maggioranza degli operatori della filiera olivicola di cogliere le opportunità che il mercato offre e di
riportare in auge una delle perle del Made in Italy.
Siamo altrettanto convinti che se non interveniamo immediatamente, questa organizzazione
ormai collaudata, creerà grandissimi problemi commerciali alla campana olearia che sta per
avviarsi.
Con immensa stima
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