
(AGENPARL) – Sat 04 October 2025 Cer: Gruppo Cestari, ancora numero basso in Basilicata e al Sud e capacità
installata modesta
Con il superamento del tetto di 600 Cer (Comunità Energetiche Rinnovabili)
raggiunto in Italia resta ancora basso il numero di Cer in Basilicata (5)
come al Sud (Campania 30, Puglia 23, Calabria 14) mentre la capacità
totalmente installata rimane alquanto modesta, pari a 66,4 Kw in Basilicata
(media 12,8 kw a Cer) come in Campania (58,1 K, media 12,9 kw), ancora più
marcata in Puglia (15,2 kw, media 3,8 kw) e in Calabria (42,6 kw, media 8,1
kw). I dati sono diffusi dal Gruppo Cestari che attraverso proprie società
specializzate in Italia e all’estero opera, con base operativa a Moliterno,
nel settore della produzione elettrica da fonti rinnovabili, realizzando
impianti ecocompatibili e valutando gli impatti ambientali e sociali
connessi all’implementazione di tecnologie alimentate da fonti alternative
di energia, ed è impegnato a promuovere le CER soprattutto al Sud. La
dimensione media delle Cer è pari a 83,7 kW. Il 76% delle Cer registrate
nel portale Gse ha una dimensione inferiore a 50 kW mentre un altro 11% è
costituito da Cer con una dimensione compresa tra i 50 e 100 kW. La
diffusione geografica è concentrata nel Nord-est (26%) e nel Nord-ovest
(30%), seguito dalle Isole e dal Sud (entrambe al 16%). Il Centro Italia
ospita meno delle 11% delle Cer italiane. Le principali regioni per numero
di Cer sono Lombardia, Piemonte e Sicilia, rispettivamente con 88, 75 e 73
Cer. “*Le CER – commenta Marisol Cestari, * legale rappresentante della
CER Moliterno “Energia Dal Sole”, dirigente del Gruppo Cestari* –** apportano
dei **benefici ambientali **perchè più comunità vengono costituite più
impianti a fonte rinnovabile vengono realizzati, con un contributo molto
importante alla transizione energetica. Le comunità apportano anche **benefici
economici agli appartenenti alle CER** perché lo Stato, attraverso il GSE,
riconosce una tariffa premio incentivante proporzionale all’energia
prodotta e consumata nello stesso anno. Gli incentivi vengono suddivisi tra
i vari membri o destinati a progetti di utilità sociale e alle famiglie in
povertà energetica. E qui veniamo all’altro beneficio, ossia quello*
* sociale**. Infatti, molte CER sono nate proprio con questa finalità”.*
Per il Gruppo Cestari la diffusione delle Cer è ritenuta rilevante per
diversi motivi. Innanzitutto, le Cer sono concepite con l’obiettivo di
ottimizzare l’uso dell’energia prodotta da rinnovabili, riducendone gli
effetti avversi sui sistemi elettrici. La minor necessità di trasportare
l’energia su lunghe distanze minimizza le perdite di rete ed i rischi di
congestione evitando picchi di domanda e riducendo il rischio di
sovraccarico. Le Cer contribuiscono inoltre a ottimizzare la gestione dei
flussi energetici e il bisogno di bilanciamento continuo tra immissioni e
prelievi, i cui costi aumentano a causa delle caratteristiche di
intermittenza e non programmabilità delle tecnologie rinnovabili. Altri
benefici conseguono la condivisione a livello locale dei benefici economici
associati agli impianti rinnovabili. Infine, installazioni di media-piccola
scala hanno un minor impatto locale e godono di procedure di autorizzazione
semplificate e una maggiore accettazione politica a livello locale. Anche
per questo, le Cer rappresentano un canale importante per la loro
diffusione delle energie rinnovabili. Ma – sottolinea il Gruppo Cestari –
nonostante l’Italia sia stata la prima in Europa ad emanare disposizioni
transitorie di recepimento della normativa europea in materia di Comunità
energetiche rinnovabili e un diffuso interesse da parte di cittadini,
imprese ed enti locali, il fenomeno è rimasto circoscritto in un esiguo
numero di progetti con limitata produzione elettrica.