
(AGENPARL) – Fri 03 October 2025 Foggia, 03 ottobre 2025
Comunicato stampa
Con preghiera di pubblicazione e/o diffusione
Maria Marcone:
il suo fondo documentario
arriva alla Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia
Sarà custodito nella sezione Fondi Speciali il materiale edito e inedito
della scrittrice e insegnante foggiana, figura eclettica del panorama culturale nazionale, scomparsa a Bari nel 2014.
Soddisfazione della nipote Daniela Marcone e della direttrice del Polo Biblio-Museale di Foggia Gabriella Berardi: “Valorizzeremo la figura di una scrittrice che ha saputo anticipare il tema delle donne e della crisi del patriarcato”
Acquisito dalla Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia il fondo documentaristico di Maria Marcone, la nota scrittrice e insegnante foggiana, scomparsa a Bari nel 2014, figlia di Arturo, primo direttore della Biblioteca e sorella di Francesco, il Direttore dell’Ufficio del Registro, vittima innocente di mafia, ucciso nel 1995.
Dopo il nulla osta della Soprintendenza Archivista e Bibliografica della Puglia, si sono svolte ieri le operazioni di trasferimento dei materiali custoditi dalla Fondazione privata Mincuzzi-Nicoletti di Bari, a cui erano stati inizialmente affidati dal figlio di Maria Marcone, Silvio Ricci, circa due anni dopo la morte della mamma.
A seguito dell’impegno di Daniela Marcone, nipote della scrittrice, risale allo scorso mese di giugno, la richiesta avanzata alla Fondazione dal Polo Biblio-Museale di Foggia per acquisire la proprietà del fondo da custodire presso la sezione Fondi Locali della Biblioteca “la Magna Capitana”, con l’obiettivo di valorizzare la figura di Maria Marcone e di rendere accessibile il materiale a studiosi, ricercatori e cittadini interessati ad approfondire la conoscenza di questa figura culturale eclettica, tradotta in Germania, Svezia, Austria, Australia, Cile e Canada.
“È un fondo composito quello che abbiamo acquisito – spiega la Direttrice del Polo Biblio-Museale di Foggia, Gabriella Berardi –. Raccoglie editi e inediti, tra cui 27 volumi a stampa, 400 cartelline e faldoni che custodiscono manoscritti e dattiloscritti, 30 fotografie e audiovisivi e 25 locandine e altri materiali grafici. La nostra richiesta – prosegue la Direttrice – è stata motivata dal profondo legame che Maria Marcone, originaria di Foggia, ha avuto con la nostra città. Dopo i lavori di catalogazione, ci adopereremo subito per organizzare iniziative e attività finalizzate a far conoscere anche ai più giovani la scrittrice Maria Marcone. A queste operazioni di valorizzazione contribuirà anche il nostro osservatorio sulle scritture femminili, La specola delle stelle, operativo da oltre un anno”, conclude Berardi.
Marcone esordì nel 1967 con Le stanze vuote (Cappelli), per proseguire con una ricca produzione, tra cui spiccano Analisi di famiglia del 1977 per Feltrinelli e La casa delle donne del 1983 per Palomar, che hanno avuto anche una fortunata trasposizione, rispettivamente in uno sceneggiato tv e in un film per il grande schermo. Intensa e fortunata anche la sua produzione di letteratura per ragazzi, tra cui Nicolino, Alina nel Tremila e Cerca Jovanka cerca…
Sensibile ai temi della crisi del ruolo femminile nella famiglia patriarcale e della condizione delle donne del Sud, Maria Marcone ha scritto anche romanzi e saggi per ricordare la vita e l’impegno del fratello, dopo la sua uccisione.
Divenuto simbolo dell’antimafia del nostro territorio, Franco Marcone, è stato ricordato anche attraverso l’Associazione Nessuno tocchi Abele, fondata e presieduta dalla stessa Maria Marcone, proprio per dare giustizia e memoria alle vittime innocenti delle mafie.
Da anni questo stesso impegno è stato raccolto come testimone da Daniela Marcone, già Vice-Presidente, ora Referente nazionale della Memoria, di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e dal fratello Paolo: i figli di Francesco Marcone e i nipoti di Maria.
“Sono molto emozionata, mi sembra che Maria Marcone torni, in qualche modo, nella sua Foggia, che ha tanto raccontato e di cui ha descritto anche le sofferenze di città devastata dai bombardamenti. – dichiara Daniela Marcone – Ringrazio con profondo affetto mio cugino Silvio Ricci, il figlio di zia Maria e di Zio Antonio, che ha creduto con me in questo percorso fin dall’inizio. Maria e Franco Marcone sono due figli della Capitanata e il legame che li ha uniti esprime nell’oggi il loro lascito di profonda umanità e amore per questa terra”.