
Il 3 ottobre 1932 muore a Roma Giulio Aristide Sartorio, personalità affascinante e poliedrica della scena artistica italiana a cavallo tra i due secoli, autore del fregio pittorico che circonda e domina l’Aula di Montecitorio.
L’imponente opera, rappresentazione allegorica della storia d’Italia e delle virtù del suo popolo, copre circa 400 metri quadrati di superficie e viene realizzata in soli quattro anni, tra il 1908 e il 1912.
Per riuscire nell’impresa in così breve tempo, sfidando lo scetticismo dei detrattori, Sartorio utilizza strumenti all’avanguardia per l’epoca, tra cui la proiezione di diapositive come guida per l’abbozzo dei disegni.
Nel solco della tradizione, invece, la riscoperta di una tecnica pittorica molto antica, il cosiddetto “encausto”, esistente già presso gli Egizi e i Romani: consisteva nel miscelare colori a olio e acquaragia, trattandoli poi con cera calda e trementina per conferire alla pennellata matericità e brillantezza.
Nel 2007 l’intero fregio, che consta di 50 pannelli, è stato sottoposto ad un intervento di restauro ed esposto al pubblico per consentire ai visitatori di ammirare da vicino la monumentalità dell’opera.
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