
(AGENPARL) – Wed 01 October 2025 LAVINIA
quarto gusto
uva fragola
Ruth Ewan e Lili Reynaud-Dewar
Alla Loggia dei Vini di Villa Borghese apre la quarta fase del progetto
con le opere di Ruth Ewan e Lili Reynaud-Dewar
Il progetto d’arte nato per dialogare con il restauro della Loggia
entra in una nuova fase
restituendo alla città spazi dimenticati
e l’antico rapporto fra arte e architettura da una prospettiva contemporanea
a cura di Salvatore Lacagnina
dal 3 ottobre 2025
OPENING | giovedì 2 ottobre, 18.00 – 21.00
Villa Borghese, Loggia dei Vini | ingresso da Via Pinciana all’altezza di Viale dell’Uccelliera
ingresso libero
http://www.laviniaroma.com
Roma, 1 ottobre 2025 – Dal 3 ottobre 2025 prende avvio la quarta fase di LAVINIA, il progetto che intreccia arte contemporanea e storia, in dialogo con il restauro della Loggia dei Vini nel parco di Villa Borghese a Roma. Protagoniste di questa nuova tappa sono le artiste e Ruth Ewan e Lili Reynaud-Dewar, accompagnate da un nuovo gusto di gelato che celebra anche l’arrivo dell’autunno: uva fragola. Un omaggio alla funzione originaria della Loggia, costruita tra il 1609 e il 1618 per volontà di Scipione Borghese, che fin dalle origini accoglieva vini e sorbetti: una tradizione oggi rievocata in occasione di ogni inaugurazione attraverso la creazione di un gusto inedito.
Il programma d’arte contemporanea — curato da Salvatore Lacagnina, realizzato da Ghella e promosso da Roma Capitale, Assessorato della Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura — prende il nome da Lavinia Fontana (1552–1614), tra le prime artiste ad aver ottenuto pieno riconoscimento nella storia dell’arte. Il progetto si sviluppa in parallelo al restauro triennale della Loggia, affidato a R.O.M.A. Consorzio sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e reso possibile da una donazione di Ghella.
Per la quarta edizione di LAVINIA, Ruth Ewan, artista di base a Glasgow e figura di riferimento nel panorama internazionale, ha immaginato sulla parete esterna della Loggia un orologio della serie We Could Have Been Anything That We Wanted to Be, 2011, che adotta il tempo decimale, dividendo la giornata in dieci periodi invece che ventiquattro. La mezzanotte diventa le dieci, il mezzogiorno le cinque; ogni ora è composta da cento minuti e ogni minuto da cento secondi.
L’intervento si ispira al Calendario Repubblicano Francese del 1793, audace esperimento storico con cui la neonata Repubblica cercò di ridefinire il tempo, applicando gli ideali della rivoluzione anche alla vita quotidiana dei cittadini. Questo tentativo di razionalizzare la scansione temporale, da una parte invita a ripensare criticamente la costruzione delle narrazioni storiche, dall’altra mette in discussione la nostra percezione del tempo. L’opera, come in tutta la ricerca di Ewan, nasce da una pratica immersiva e collaborativa, che intreccia storia, ecologia e immaginazione politica.
L’artista francese Lili Reynaud-Dewar presenta invece al centro del loggiato Sarcophagus, 2025, un’opera site-specific composta da calchi del suo corpo. Il lavoro introduce una riflessione sulla relazione tra identità, memoria e rappresentazione del sé, evocando al tempo stesso i temi della vulnerabilità e della permanenza. La scultura prende ispirazione dai bassorilievi antichi di Roma e dalle decorazioni a stucco e dal linguaggio scultoreo e architettonico della Loggia dei Vini. Posta al centro del loggiato interno, l’opera dialoga con lo spazio attraverso la sua presenza monolitica, sospesa tra memoria archeologica e contemporaneità. La ricerca artistica di Reynaud-Dewar si sviluppa attraverso film, installazioni, sculture e scrittura, e utilizza da sempre la propria biografia, i corpi, la letteratura e le relazioni come materia prima della sua ricerca.
Queste due opere si aggiungono agli interventi presentati nelle passate edizioni di LAVINIA: la maniglia di Monika Sosnowska per aprire il cancello d’ingresso e la Ringhiera, le sedute gialle di Gianni Politi, la fontana d’acqua infinita di Piero Golia e la leggendaria lupa della scultura di Enzo Cucchi, grata che lascia intravedere lo spazio dell’antico ninfeo. Ad avvolgere di luce le mura di contenimento, l’installazione luminosa di Johanna Grawunder, e ad accompagnare i visitatori verso la Loggia, il sentiero Dante Desire Line Poetry Path di Ross Birrell & David Harding.
LAVINIA è un progetto triennale che affianca un programma di restauro e si rivolge a chi passeggia nel parco di Villa Borghese, restituendo alla città spazi dimenticati e osservando l’antico rapporto fra arte e architettura da una prospettiva contemporanea.
Il restauro
All’interno di Villa Borghese, la Loggia dei Vini appartiene al complesso architettonico secentesco che comprende anche la Grotta ipogea, originariamente destinata alla conservazione dei vini e collegata al Casino Nobile di Villa Borghese con un passaggio sotterraneo. Chiusa al pubblico da decenni, la Loggia è tornata a rivivere con un programma triennale di restauro che, iniziato nel 2024, si completerà nel 2026. L’intervento appena concluso è stato dedicato alla restituzione della parte esterna e alla copertura dell’edificio. Il prossimo si concentrerà invece sul ripristino dell’emiciclo e della sua pavimentazione in cotto.
Biografie
La ricerca di Ruth Ewan (1980), artista che vive a Glasgow, si fonda su un interesse di lungo corso per la creatività come strumento di giustizia sociale e ambientale e per i sistemi alternativi di conoscenza. Da vent’anni le relazioni tra esseri umani, piante e animali costituiscono un tema ricorrente del suo lavoro.
Ha esposto ampiamente in gallerie e musei, tra cui la National Gallery di Londra, lo Yorkshire Sculpture Park, il CAPC di Bordeaux, il Museum of Modern Art di Varsavia, il Kunsthal Charlottenborg, il New Museum, il Louisiana Museum of Modern Art, il Victoria & Albert Museum, la Biennale di San Paolo, il Camden Arts Centre e la Tate Britain. Ha sviluppato progetti pubblici con Artangel, High Line e la Triennale di Folkestone. Attualmente sta sviluppando un progetto pubblico permanente e diffuso, Everything Must Change, un sistema alternativo di tempo perpetuo per lo spazio urbano intorno alla stazione di Korsvägen a Göteborg, in Svezia. Nel 2024 le è stata assegnata la principale commissione di arte pubblica di Stoccarda per The Green Fuse, una foresta urbana e calendario arboreo.
Ha tenuto conferenze in numerose scuole e università d’arte e ha creato workshop con musei, gallerie, scuole, ospedali e gruppi di giardinaggio. Ha pubblicato diversi libri d’artista e le sue opere fanno parte delle collezioni della Tate di Londra, delle McManus Galleries di Dundee, del Museum of Modern Art di Varsavia, del FRAC Champagne Ardenne, del Parlamento scozzese, dell’Università di Edimburgo e del CAAC di Siviglia.
Lili Reynaud-Dewar (1975). Artista francese il cui materiale principale è sé stessa, la vita dei suoi amici, il suo corpo e la letteratura. Nella sua opera eterogenea utilizza film, installazioni, sculture e materiali a stampa. Dopo aver studiato danza classica e diritto pubblico negli anni Novanta, tra il 2001 e il 2003 ha frequentato il Master of Fine Art presso la Glasgow School of Arts. Nel 2009 ha co-fondato la rivista femminista di arte e intrattenimento Petunia. Dal 2012 è docente presso la Haute École d’Art et de Design di Ginevra. Con i suoi studenti ha fondato diversi collettivi, realizzando film, mostre e seminari. Nel 2021 ha ricevuto il Prix Marcel Duchamp per l’installazione video Rome November 1st and 2nd 1975, in cui più di venti tra amici, ex collaboratori e studenti mettono in scena le ultime ore di vita del poeta e regista Pier Paolo Pasolini. Tra il 2020 e il 2023 ha girato un adattamento filmico di 19 ore di Petrolio, il romanzo epico di Pasolini. Attualmente sta scrivendo la propria autobiografia.
Fondata nel 1894, Ghella è una realtà globale di primaria importanza nel settore delle costruzioni di grandi opere pubbliche, specializzata in scavi in sotterraneo. Nel corso di cinque generazioni, Ghella ha realizzato con successo oltre 190 tunnel collegando più di 1000 km di metropolitane, ferrovie, autostrade e opere idrauliche. Il suo impegno si basa su un modello d’impresa che abbia l’interesse di lasciare un mondo migliore alle generazioni future. Con una tradizione che si tramanda dal 1867, continua a crescere con rinnovato spirito di esplorazione, immaginando nuove possibilità e promuovendo il progresso. La comunità di Ghella conta oltre 6000 persone che vivono in 15 Paesi e operano in 4 continenti. Attraverso Ghella × Roma continua l’impegno verso la città con progetti mirati a sostegno della valorizzazione di beni storico-artistici della città.
LAVINIA – LOGGIA DEI VINI A VILLA BORGHESE
Quarto gusto: uva fragola
Opere di Ross Birrell & David Harding, Enzo Cucchi, Ruth Ewan, Piero Golia, Johanna Grawunder, Gianni Politi, Lili Reynaud-Dewar, Monika Sosnowska, a cura di Salvatore Lacagnina
Apertura al pubblico dal 3 ottobre 2025
Ingresso da Via Pinciana all’altezza di Viale dell’Uccelliera
Ingresso gratuito
Dal 3 al 26 ottobre: giovedì e venerdì, ore 14-19 – sabato e domenica, ore 11-19.
Dal 30 ottobre al 23 novembre: dal giovedì alla domenica, dalle ore 11.00 alle ore 17.00
http://www.laviniaroma.com
UFFICIO STAMPA
Lara Facco P&C
Ghella
Ufficio stampa Zètema Progetto Cultura
Simone Fattori
Ufficio Stampa
Zètema Progetto Cultura s.r.l.
00156 Roma