
(AGENPARL) – Wed 01 October 2025 BANCHE, TURCO (M5S): SU MEDIOBANCA SPARTIZIONE POLTRONE, COMMISSIONE INCHIESTA FACCIA LUCE
NOTA STAMPA
*BANCHE, TURCO (M5S): SU MEDIOBANCA SPARTIZIONE POLTRONE, COMMISSIONE INCHIESTA FACCIA LUCE*
Roma, 1 ottobre. “Quanto sta accadendo intorno a Mediobanca, con il coinvolgimento dei nuovi azionisti di maggioranza e del Ministero dell’economia, rappresenta una spartizione delle poltrone opaca, che suscita gravi interrogativi non solo sul piano dell’opportunità ma anche dei potenziali conflitti di interesse. Per la presidenza di Mediobanca viene dato ormai per certo il nome di Vittorio Grilli, attuale capo di JP Morgan Europa, banca che ha ricoperto il ruolo di consulente proprio di Mps nella scalata a Mediobanca e che da tempo intrattiene rapporti con Delfin, la holding del gruppo Del Vecchio, tra i principali protagonisti dell’attuale risiko bancario insieme a Caltagirone. Per la carica di amministratore delegato sembra ormai sicura la scelta di Alessandro Melzi d’Eril, oggi Ad di Anima Sgr. Un intreccio ancora più evidente se si considera che Anima – insieme a Caltagirone, al gruppo Del Vecchio e a Banco Bpm – è stata tra i beneficiari della cessione del 15% di Mps da parte del Mef, operazione oggi sotto la lente della Procura di Milano per sospetto concerto. Non solo: Anima è controllata da Banco Bpm, che a sua volta controlla Banca Akros, l’istituto incaricato dal Mef di gestire proprio quella cessione. E Banco Bpm continua a detenere una quota rilevante di Mps (4,5%). Un intreccio raggelante, disegnato per rafforzare pochi gruppi finanziari a scapito della chiarezza e della tutela dell’interesse generale. Per questo, come M5S, ribadiamo la necessità che la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche accenda un faro sull’intero risiko bancario. Apprezziamo l’impegno del presidente Pierantonio Zanettin, che ha già messo in agenda audizioni cruciali, come quelle degli amministratori delegati di Mps e Unicredit, Luigi Lovaglio e Andrea Orcel. Ma serve fare di più: chiediamo che vengano ascoltati con urgenza anche l’Ad uscente di Mediobanca, Alberto Nagel, e lo stesso Vittorio Grilli, oggi al vertice di JP Morgan Europa. Inoltre, è indispensabile che i lavori della Commissione si intensifichino: non una sola audizione di un solo profilo a settimana, ma sedute più fitte, per rispondere tempestivamente alle esigenze di trasparenza e verità che il Paese reclama. È in atto un ridisegno del potere politico-finanziario che ha visto il Governo Meloni, con la premier, il sottosegretario Fazzolari e il ministro Giorgetti, stringere un’alleanza con grandi gruppi privati come Caltagirone e Del Vecchio, senza che nulla sia stato spiegato agli italiani. Una vicenda che non può restare confinata nei palazzi della finanza: il Parlamento ha il dovere di fare chiarezza e di garantire che scelte così rilevanti non si compiano al riparo dall’opinione pubblica e dagli interessi dell’economia reale”. Lo dichiara in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle