
I prezzi del petrolio hanno registrato un nuovo calo, in scia alle previsioni di un ulteriore aumento della produzione OPEC+, che rafforza i timori di un surplus di offerta sul mercato energetico.
I future sul Brent con consegna a novembre, in scadenza oggi, sono scesi di 47 centesimi (-0,69%) a quota 67,50 dollari al barile, mentre il contratto di dicembre, più scambiato, ha perso 43 centesimi (-0,64%), fermandosi a 66,66 dollari. Parallelamente, il West Texas Intermediate (WTI) statunitense è arretrato di 40 centesimi (-0,63%), attestandosi a 63,05 dollari al barile.
Questa flessione segue quella di lunedì, quando Brent e WTI hanno chiuso con ribassi superiori al 3%, registrando la peggior performance giornaliera dal 1° agosto.
Gli analisti segnalano che il mercato continua a muoversi tra due forze opposte: da un lato i rischi legati all’offerta, alimentati dagli attacchi con droni ucraini alle raffinerie russe; dall’altro le preoccupazioni legate a un possibile eccesso di produzione e alla persistente debolezza della domanda globale.