
(AGENPARL) – Tue 30 September 2025 Buon lavoro
COMUNICATO STAMPA
La maggioranza di centrodestra continua a non voler affrontare, in maniera concreta e responsabile, la delicata questione legata alle società partecipate. Nel Consiglio comunale di ieri sono stati respinti tutti gli emendamenti che, come opposizione, avevamo presentato per collaborare, in maniera costruttiva, alle molteplici difficoltà che si trovano ad affrontare le società.
Servizi essenziali che arrancano, mentre gli eventi continuano a moltiplicarsi. È questa la fotografia che emerge dal Bilancio consolidato approvato dall’aula: da un lato manifestazioni e iniziative che riempiono i calendari, dall’altro cittadini che devono fare i conti con servizi sempre più difficili da vivere.
Il dato politico è chiaro: Biondi e la sua maggioranza continuano a non voler investire sulla qualità dei servizi. E il caso più allarmante è quello di ASM spa alle prese con una crisi che è ad un passo dall’essere irrecuperabile, che mette seriamente a rischio l’erogazione di prestazioni fondamentali per la comunità.
Da domani 14 lavoratori interinali rimarranno a casa, senza contratto, per i debiti che l’azienda ha nei confronti della società che gestisce le unità lavorative. Oltre al danno la beffa: servizi che si riducono e posti di lavoro che vengono persi. Senza parlare del bando avviato nel 2022 per la selezione di operatori ecologici in ASM: la prima prova fu svolta nel 2023, dopodiché è calato il silenzio. Oggi, dopo oltre 3 anni, nessuna graduatoria, nessuna notizia, nessuna certezza per chi aveva puntato sul proprio futuro. La Giunta combatte la precarietà solo sulla stampa, senza dare consequenzialità concreta a quanto annunciato.
ASM non vive, sopravvive. Sopravvive ritardando i pagamenti, aumentando l’indebitamento e accumulando perdite. È l’immagine plastica di un’azienda messa in ginocchio da scelte politiche miopi. I numeri parlano da soli: perdite di esercizio per 170mila euro e un indebitamento complessivo che sfiora i 9 milioni, di cui quasi 7 milioni verso fornitori. Una situazione che rischia di sfociare in messe in mora, pignoramenti e interruzione dei servizi. Non parliamo di servizi secondari: qui sono a rischio raccolta rifiuti, spazzamento stradale, gestione dei cimiteri. Servizi vitali per ogni cittadino, che invece rischia di pagare due volte: prima con tasse già al massimo, poi con disservizi e buchi di bilancio da ripianare.
La preoccupazione è enorme e il tempo è ormai scaduto. Per questo non smetteremo di denunciare e di sollecitare interventi immediati e strutturali. In Consiglio comunale abbiamo lanciato proposte per sostenre ASM e impedire ogni tentativo di privatizzazione: adeguare il corrispettivo del contratto di servizio alle mutate condizioni economiche, ricapitalizzare la società, approvare un piano industriale serio con investimenti e pianificazione pluriennale dei servizi, ridurre i costi di esercizio, erogare un contributo straordinario per garantire la continuità, assicurare uno stanziamento pluriennale per il verde orizzontale da affidare stabilmente ad ASM.
Ma il bilancio consolidato racconta anche altro. Se da una parte la maggioranza, inopinatamente, esulta per un risultato positivo e un patrimonio netto superiore al miliardo, dall’altra emergono criticità pesanti: gran parte dell’avanzo deriva da poste straordinarie e non da redditività strutturale. Quanto di questo risultato potrà essere replicato negli anni e quanto invece dipende da fattori eccezionali?
C’è poi la questione dell’indebitamento: oltre 1,1 miliardi complessivi, quasi un miliardo verso fornitori. Quali strategie intende mettere in campo la Giunta per ridurre i tempi di pagamento e alleggerire questa esposizione? E ancora, la governance: ci sono società senza management e con criticità irrisolte che la politica continua a trascurare per mere logiche di equilibrio tra i partiti di maggioranza.
Il Consiglio comunale non può limitarsi ad approvare un documento contabile: deve aprire una riflessione seria sul modello di gestione dei servizi pubblici locali. Vogliamo davvero continuare con società in house che faticano a reggersi in piedi, o non è il momento di discutere apertamente di efficienza, qualità e sostenibilità economica?
Paolo Romano – L’Aquila Nuova
Lorenzo Rotellini – Avs
Elia Serpetti, Massimo Scimia – Il Passo Possibile