
(AGENPARL) – Tue 30 September 2025 (ACON) Trieste, 30 set – “Il Movimento 5 Stelle si spende da
sempre con l’obiettivo di tutelare gli stipendi dei dipendenti
delle aziende che lavorano in regime di appalto per la Pubblica
amministrazione. Al tempo stesso, ? sempre stata nostra premura
pretendere che, nell’ambito dei bandi di gara, compresi quelli
che riguardano enti strumentali e dipendenti, incluse aziende
sanitarie e societ? in house, venga prevista nella valutazione
delle offerte la presenza di punteggi premiali per le realt? che
offrono ai propri lavoratori non meno di nove euro lordi l’ora”.
Lo rimarca la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5s) in una
nota stampa a margine della discussione in Aula della mozione
dedicata alla retribuzione minima oraria nei contratti di appalto
degli enti pubblici regionali, degli enti locali e dei Comuni del
Fvg.
“Si tratta di uno strumento per tutelare i salari – aggiunge
l’esponente pentastellata, facendo riferimento all’istanza
portata avanti dal collega dem Diego Moretti, poi rinviata in
sede di Commissione in attesa della pronuncia della Corte
costituzionale su un caso analogo – ed ? proprio quello che anche
noi abbiamo sempre chiesto. Non abbiamo apposto la nostra firma
sul documento, solo perch? non eravamo interessati ad apporre una
bandierina. Tuttavia, volevamo essere comunque coerenti rispetto
a un percorso sul quale ci spendiamo da anni a ogni livello”.
“Lo abbiamo fatto nel corso della passata legislatura – precisa
Capozzi – e abbiamo continuato anche a farlo in questa con la
mozione 21 dell’agosto 2023, non ancora discussa. Al tempo
stesso, ci abbiamo provato con i numerosi emendamenti a ben
quattro disegni di legge, tutti regolarmente bocciati dalla
Maggioranza di centrodestra. Inoltre, non lo abbiamo chiesto solo
all’Amministrazione Fedriga giacch?, coerentemente, un anno fa il
M5S di Udine aveva portato il tema anche all’attenzione
dell’Amministrazione De Toni, affinch? introducesse i meccanismi
auspicati. Infine, dopo dodici mesi di silenzio sulla nostra
proposta, nel maggio scorso abbiamo organizzato un presidio
civico con la raccolta delle firme dei cittadini udinesi”.
“Intanto, un numero sempre maggiore di enti locali italiani –
sottolinea la rappresentante del M5s – interviene a tutela della
retribuzione minima salariale negli appalti pubblici: dalla
Regione Puglia ai Comuni di Firenze e Napoli. Pertanto, mi auguro
che, a seguito di questa mozione, le forze politiche di
opposizione che hanno sottoscritto la mozione sostengano
convintamente anche la proposta del M5S nel Comune di Udine”.
“A ogni modo, avremmo espresso ed esprimeremo eventualmente in
futuro un voto favorevole. La competenza tematica, ovviamente, ?
e rimane nazionale: lo impone la Costituzione e una Regione –
conclude Capozzi – non pu? imporre un salario minimo nei bandi di
gara propri o dei suoi enti e organismi strumentali. La Regione
pu? per? inserire negli appalti alcune specifiche condizioni
tecniche e premiare, al momento della sua valutazione, le aziende
che applicheranno ai rispettivi dipendenti un trattamento
economico minimo predefinito”.
ACON/COM/sm
301921 SET 25