
(AGENPARL) – Tue 30 September 2025 (ACON) Trieste, 30 set – La consigliera regionale Rosaria
Capozzi (Movimento 5 Stelle) in una nota si dice “delusa dalla
bocciatura, da parte della Maggioranza di Centrodestra, della sua
mozione sulla sospensione dei rapporti istituzionali e di
cooperazione tra Regione Fvg e Israele”, ma di “continuare a
portare avanti la sua battaglia”. Infatti fa spere di essere
“scesa in piazza Oberdan subito dopo la presentazione della
propria mozione per raggiungere i partecipanti del presidio
pentastellato, organizzato per continuare a tenere alta
l’attenzione dell’opinione pubblica sulla tragedia di Gaza”.
Obiettivo della mozione Capozzi era quello “di opporsi a una
situazione che tocca i principi pi? profondi della convivenza
civile, della Costituzione, della tradizione democratica della
nostra regione e del nostro Paese. Il Friuli Venezia Giulia,
terra di confine e di dialogo tra popoli, non pu? restare
indifferente di fronte a ci? che avviene in Palestina, dove la
popolazione civile vive sotto occupazione, privazioni e violenze
documentate da organizzazioni internazionali”.
“La Maggioranza ? stata promotrice di un’istanza che presta fede
a un fantomatico piano Trump”, fa sapere la consigliera. “Abbiamo
tutti condannato l’attacco di Hamas del 7ottobre 2023, ma quello
che ne ? seguito ha trasformato Israele da aggredito in feroce
aggressore. A dire che nella striscia di Gaza si sta consumando
un genocidio non siamo solo noi, ma ? intervenuto anche un
rapporto dell’Onu per affermare che a Gaza si sta consumando un
genocidio”.
“I numeri – dettaglia l’esponente pentastellata – parlano chiaro:
65mila morti, 20mila dei quali bambini, e 156mila feriti, la
distruzione quasi totale degli edifici civili, un assedio che ha
impedito l’ingresso degli aiuti umanitari e i palestinesi
lasciati volutamente senza acqua, cibo, medicinali ed
elettricit?. Tutto questo ? avvenuto nel silenzio della comunit?
politica nazionale e internazionale. Soltanto di recente la
premier Giorgia Meloni ? intervenuta dicendo che si ? superato il
limite. Sarebbe interessante capire il parametro di questo
limite, bench? non condanni quello che sta accadendo, continuando
a rimanere ambigua. Quello che si sta verificando contrasta
apertamente con i principi della nostra Costituzione e del
diritto internazionale umanitario”.
“Alla luce di questi riferimenti, appare chiaro che la nostra
Regione, nel quadro delle proprie competenze e della propria
autonomia, non pu? ignorare le responsabilit? giuridiche ed
etiche – sottolinea la rappresentante del M5S – che derivano
dall’intrattenere rapporti istituzionali e commerciali con enti
israeliani. Il Fvg ospita poli industriali e imprese del comparto
difesa che, direttamente o indirettamente, partecipano alla
produzione di componentistica e sistemi destinati a usi militari.
Numerose inchieste giornalistiche, rapporti di Ong e documenti
ufficiali hanno dimostrato che armamenti e componenti prodotti in
Italia, inclusa la nostra regione, sono stati utilizzati nei
recenti conflitti che hanno colpito in maniera sproporzionata la
popolazione civile palestinese”.
“La mozione non ha peraltro costituito un gesto ideologico, n? un
attacco al popolo israeliano, n? tantomeno alla comunit? ebraica.
Si trattava altres? di un atto politico e morale, contemplando
quelle azioni che competono al nostro livello istituzionale. Un
impegno e una pressione concreta – spiega ancora la Capozzi – per
contribuire a porre fine a questa follia, scegliendo da che parte
stare: non della forza, ma del diritto; non dell’oppressione, ma
dei popoli che aspirano a libert?, dignit? e pace. Avremmo
desiderato che il Fvg diventasse una voce coraggiosa e che
sapesse dire con chiarezza: che noi non siamo complici e
scegliamo di difendere i diritti umani universali, ovunque essi
vengano calpestati”.
“Ci rendiamo conto, a seguito della bocciatura, che morti,
bombardamenti e la distruzione indiscriminata di un territorio –
rimarca nella sua nota – hanno un colore politico. Perch? le
valutazioni cambiano in base a chi le osserva e anche le
possibilit? di intervento sono diverse a seconda del colore
politico dell’amministrazione regionale interessata, giacch? la
Sardegna ha deciso di intervenire rispetto agli stessi punti. Per
contro, la Maggioranza ha approvato una mozione sulla quale
abbiamo espresso tutta la nostra contrariet? perch?, per sua
stessa ammissione, attiene a un piano di cui non si conosce il
contenuto e che nulla dice rispetto ai corridoi umanitari ma,
soprattutto, non condanna il Governo criminale di Netanyahu”.
ACON/COM/rcm
301926 SET 25