
(AGENPARL) – Mon 29 September 2025 SERENISSIME DIMORE NEL DUOMO DI ESTEL’11 ottobre al Duomo di Santa Tecla la prima esecuzione moderna de
“Il Tobia” di Josef Mysliveček, con Oficina Musicum diretta da Riccardo Favero e la narrazione di Luca Scarlini
Sabato 11 ottobre alle ore 20.30 il Festival Serenissime Dimore propone uno degli appuntamenti più attesi: nel Duomo di Santa Tecla a Este sarà eseguito per la prima volta in epoca moderna l’oratorio Il Tobia di Josef Mysliveček (ingresso libero).
Composto e rappresentato a Padova nel 1769 su libretto del canonico Giovanni Granelli, Il Tobia è un oratorio in due parti per cinque solisti, coro e orchestra. La partitura, conservata oggi alla Bayerische Staatsbibliothek di Monaco, testimonia la fortuna di Mysliveček nel panorama italiano dell’epoca e documenta la diffusione dell’oratorio come genere che univa spiritualità e teatro. La riscoperta odierna restituisce nuova voce a una pagina dimenticata della tradizione sacra italiana.
L’esecuzione è affidata all’ensemble Oficina Musicum su strumenti originali, e sarà diretta all’organo da Riccardo Favero, con un cast vocale che dà vita ai protagonisti biblici: Aurelio Schiavoni (Tobia padre, alto), Maria Clara Maiztegui (Tobia figlio, soprano), Anastasia Terranova (Anna, moglie del padre, soprano), Chiara Brunello (Sara, moglie del figlio, contralto) e Alberto Spadarotto (Azaria, l’Arcangelo Raffaello, basso). Accanto a loro, la narrazione di Luca Scarlini, scrittore e drammaturgo, che guiderà il pubblico dentro la vicenda con la sua capacità di intrecciare parola e contesto storico.
Il Tobia, noto anche come La famiglia di Tobia, è un oratorio in due parti per soli, coro e orchestra, che si colloca nel passaggio tra barocco e classicismo, unendo intensità drammatica e spiritualità. Il suo autore, Josef Mysliveček (1737-1781), soprannominato “il divino Boemo”, fu uno dei compositori più apprezzati del suo tempo: la sua scrittura melodica ed elegante conquistò il giovane Mozart, che lo ammirò profondamente.Il libretto racconta con intensità la vicenda biblica di Tobia e della sua famiglia, in cui fede, prova e speranza si intrecciano sotto la guida dell’Arcangelo Raffaello. La musica, brillante e ispirata, dona voce a queste figure sacre con un linguaggio diretto e teatrale, capace di toccare le corde più profonde dell’animo.
La scelta del Duomo, piuttosto che di una villa, per la sua rappresentazione non è casuale. Serenissime Dimore nasce per riportare la musica domestica nelle dimore storiche, ma allarga lo sguardo anche a quei luoghi che più di altri incarnano l’identità di una comunità. L’oratorio, scritto per cinque solisti, coro e orchestra, richiede spazi ampi e solenni che solo una chiesa può offrire. Il Duomo di Este, con il suo impianto barocco a pianta ellittica che sembra avvolgere i fedeli e la grande pala dell’Assunta di Giambattista Tiepolo con la città ai piedi della Vergine, è luogo identitario della comunità atesina e memoria viva della sua storia religiosa e civile.
Il Festival Serenissime Dimore è realizzato da Asolo Musica – Veneto Musica, con la direzione artistica di Vincenzo De Vivo, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione del Veneto, del Comune di Este e di alcuni sostenitori privati – Aermec, Hausbrandt Trieste 1892, Luxottica – e con il patrocinio dell’Istituto Regionale Ville Venete e dei Comuni di Este, Lonigo, Mira, Orgiano, Pojana Maggiore, Teolo, Val Liona e Zugliano.
SERENISSIME DIMORE – NOTA DI CONTESTOLe Ville Venete non nacquero soltanto come residenze eleganti dove i patrizi della Serenissima si rifugiavano nei mesi estivi per sfuggire alla calura lagunare. Furono il segno tangibile della trasformazione con cui Venezia, dopo aver abbandonato la mercatura con l’Oriente, scelse di radicarsi nell’entroterra. I terreni conquistati vennero resi sicuri grazie a un illuminato governo delle acque e trasformati in campagne ordinate, dando vita a un sistema territoriale che replicava nelle campagne lo splendore della cultura e della ricchezza della Repubblica.
Tra il Quattrocento e il Settecento queste residenze ridisegnarono il paesaggio del Veneto, creando un tessuto connettivo che ancora oggi collega città e campagne, grandi centri e piccoli borghi. Non erano luoghi avulsi dal contesto: nelle ville convivevano la vita dei nobili e quella dei contadini, l’operosità degli artigiani e il lavoro dei campi, gli affari agricoli e i fasti culturali. Progettate da architetti sconosciuti o da maestri come Andrea Palladio, impreziosite da artisti locali o dai Tiepolo, furono teatro di incontri che hanno segnato la storia dell’arte e della cultura europea.
In questo scenario la musica trovò un ruolo naturale. Non semplice ornamento, ma parte integrante della vita domestica e sociale: nei saloni affrescati risuonavano madrigali e sonate, nei giardini si danzava, nelle cappelle e negli oratori si celebravano messe e oratori musicali che sancivano insieme la fede e il rango delle famiglie. La villeggiatura diventava così occasione di incontro, di scambio e di rappresentanza. I proprietari stessi, spesso dilettanti colti, partecipavano alle esecuzioni, mentre compositori e interpreti trovavano ospitalità e committenza, alimentando un tessuto creativo che da Venezia si irradiava in tutta Europa.
Serenissime Dimore nasce da questa storia e la ripropone come esperienza viva: la musica non è ospite occasionale, ma torna ad abitare i luoghi per cui era pensata, restituendo continuità tra lo spazio e il suono, tra la funzione originaria delle Ville Venete e la loro capacità odierna di accogliere ascolto e cultura. Ascoltare musica in villa significa allora non solo apprezzare un programma o un interprete, ma entrare in un sistema di relazioni che unisce arte e natura, storia e presente, memoria e attualità.
GLI INTERPRETI DE “IL TOBIA” NEL DUOMO DI ESTEMaria Clara Maiztegui, soprano di coloratura. Argentina, formata con M. C. Zuccalà ed E. Cogorno, in Italia ha studiato canto barocco al Conservatorio di Verona con V. Di Donato e si perfeziona con N. Petrenko. Dal 2018 è solista della Cappella Marciana di San Marco a Venezia, con intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Vincitrice del premio “San Colombano”, ha collaborato con direttori come Sigiswald Kuijken, Federico Maria Sardelli, Umberto Benedetti Michelangeli, Martin Gester. Repertorio dal Rinascimento al Classicismo, con numerosi ensemble specializzati.
Anastasia Terranova, soprano. Dopo la laurea con lode a Palermo, ha studiato alla Schola Cantorum Basiliensis e al Conservatorium van Amsterdam, diplomandosi con magna cum laude. Ha seguito masterclass con Andreas Scholl, Emma Kirkby, Alessandro De Marchi, Andrea Marcon. Premi Fonds Marie Louise e Cantilena-Stiftung. Attiva in Europa con ensemble come La Pedrina e Bernvocal, ha cantato Monteverdi, Vivaldi e Scarlatti, Euridice nell’Orfeo e Poppea nell’Incoronazione di Poppea di Monteverdi, collaborando con direttori quali Christophe Rousset, Enrico Onofri, Giorgio Paronuzzi.
Chiara Brunello, contralto. Diplomata a Rovigo e perfezionata a Venezia, è stata definita “dotata di un vellutato e naturale registro grave”. Artista versatile, ha interpretato ruoli da Vivaldi, Händel e Porpora fino a Verdi e Puccini, in teatri e festival italiani ed europei. In ambito concertistico affronta un vasto repertorio sacro e cameristico, da Bach e Vivaldi a Respighi e Mozart. Ha inciso per Arcana e Tactus con l’Ensemble Mare Nostrum.
Aurelio Schiavoni, controtenore. Diplomato in pianoforte e canto a Bari, ha studiato con Michael Aspinall, Gloria Banditelli, William Matteuzzi. Ha conseguito il biennio in canto rinascimentale e barocco a Vicenza con lode. Repertorio dal Rinascimento alla musica contemporanea, con particolare attenzione alle arie scritte per castrato. Ha cantato con Christopher Hogwood, Roy Goodman, Alfredo Bernardini, finalista e vincitore in concorsi internazionali. Ha inciso Porpora, Pergolesi e Steffani.
Alberto Spadarotto, baritono vicentino. Diplomato al Conservatorio di Verona, si perfeziona con Nadiya Petrenko. Collabora come solista e corista con Coenobium Vocale, Odhecaton, Gli Invaghiti, Guillou Consort, affrontando repertori dal barocco al contemporaneo. È docente di canto e direttore del laboratorio corale VOC’è – Officina musicale di Thiene, oltre che attivo nella didattica musicale e corale.
Riccardo Favero, pianista, clavicembalista, fortista e direttore. Interprete di Bach, Mozart, Haydn, Händel, Monteverdi, Vivaldi e Legrenzi, unisce l’attività di solista a quella di direttore, con particolare attenzione alla ricerca filologica e alla riscoperta di musiche rare. Ha inciso per Brilliant Classics, Dynamic, Urania Records e Bongiovanni, ricevendo riconoscimenti per l’attenzione stilistica e la sensibilità interpretativa. Alla musica affianca l’attività di liutaio e costruttore di strumenti storici a tastiera e ad arco. È fondatore e guida di Oficina Musicum Venetiae.
Oficina Musicum Venetiae, fondata nel 2005 da Riccardo Favero, è un ensemble vocale e strumentale specializzato nell’esecuzione filologica del repertorio barocco e classico. Ha riportato alla luce opere di Giovanni Legrenzi (Concerti Musicali, Missa Lauretana, oratorio Il Sedecia) e affrontato capolavori di Mozart, Bach, Vivaldi, Salieri, Monteverdi e Haydn, accanto ad autori meno noti come Lucchesi e Biber. Ha inciso per Urania Records, Brilliant Classics e Dynamic, imponendosi per rigore stilistico e intensità interpretativa.
Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo e narratore d’arte. Laureato in Storia dello Spettacolo, ha insegnato scenografia a Brera e tecniche narrative alla Scuola Holden. Collabora con musei e teatri italiani ed europei, da Palazzo Grassi al National Theatre di Londra. Voce di Radio Tre, conduce il programma Museo Nazionale. È autore di saggi e racconti dedicati all’arte, alla musica e al teatro, tra cui Sacre sfilate (Guanda), Siviero contro Hitler (Skira), Andy Warhol Superstar (Johan & Levi). Le sue narrazioni intrecciano storia e attualità in una forma che unisce rigore e immaginazione.
PROGRAMMA DI SALASabato 11 Ottobre 2025 – ore 20.30
Duomo di Santa Tecla, Este
IL TOBIA
Oratorio in due parti per soli, coro e orchestra, 1769
Musica di Josef Mysliveček (1737 – 1781)
Prima rappresentazione Padova 1769
Prima esecuzione in tempi moderni
Tobia Padre, Aurelio Schiavoni, alto
Tobia Figlio, Maria Clara Maiztegui, soprano
Anna Moglie di Tobia Padre, Anastasia Terranova, soprano
Sara, Moglie di Tobia Figlio, Chiara Brunello, alto
Azaria, ossia l’Arcangelo Raffaello, Alberto Spadarotto, basso
Oficina MusicumRiccardo Favero direttore all’organocon narrazione di Luca Scarlini
L’azione si rappresenta in Ninive
PRIMA PARTE
Sinfonia(Largo assai – Allegro)
Rec. “Aggrava pur Signor” (Tobia padre e Anna)
Aria “Veggio ben io qual è dell’oprar tuo mercè” (Anna)
Rec.“Ah, donna sconsigliata” (Tobia padre e Anna)
Aria“Quando il vaso in colmo è pieno” (Tobia padre)
Rec.“Padre mio” (Tobia padre e Tobia figlio)
Aria“Se folle io traviai di prava volontà” (Tobia figlio)
Rec. “Vien figlio a questo seno” (Tobia padre e Tobia figlio)
Aria“Qual fumo in faccia al vento” (Tobia padre)
Rec. “O beato! O Divini o benedetti accenti!” (Anna, Tobia padre e Tobia figlio)
Aria “Oh Dio, che sembrami veder presente” (Anna)
Rec. “Ah padre, il cielo benedice i tuoi detti” (Tobia padre, Anna, Tobia figlio, Azaria)
Aria“Fra i perigli del lungo viaggio” (Tobia figlio)
Rec. “Va, figlio” (Tobia padre, Tobia figlio, Anna, Azaria)
Coro “O gran Dio d’Abram, d’Isacco, di Giacobbe” (Tobia figlio, Anna, Tobia padre, Sara, Azaria)
SECONDA PARTE
Rec. “Qual tumulto d’affetti m’agita il sen” (Anna e Tobia padre)
Aria “Rasserena, o sposa amata” (Tobia padre)
Rec. “Secondate, o gran Dio” (Anna)
Aria “Ovunque, o Dio, m’aggiro” (Anna)
Rec.“Gran Dio, sogno o son desta” (Anna)
Rec. “Come fuor dell’usato, indugia Anna a tornar” (Tobia padre, Anna)
Rec. “Ah, Padre! E come innanzi a me” (Azaria, Tobia figlio, Tobia padre, Anna)
Rec. “Eccoci alfin, Tobia” (Azaria, Tobia figlio)
Aria “Empi, tremate del giusto fronte” (Azaria)
Rec. “Posso pure un momento” (Anna, Azaria, poi Tobia padre e Tobia figlio)
Rec. “Questo è dunque l’albergo del mio diletto” (Sara, Anna, Azaria, Tobia padre, Tobia figlio)
Aria “Ah, se ti costa tanto, Sara” (Tobia figlio)
Rec.“Ah, non mi trovi indegna” (Sara e Azaria)
Aria“Nell’incognito viaggio, se guidasti il caro sposo” (Sara)
Rec.“La gioia immensa che m’inonda il petto” (Anna, Tobia padre, Tobia figlio, Azaria e Sara)
Aria “Non temete, e sia con voi del gran Dio la santa pace” (Azaria)
Coro “Lode al gran Dio del Cielo” (Tobia figlio, Anna, Tobia padre, Sara, Azaria)